Google Earth Image - Corni di Canzo

Corni di Canzo

Altitudine:
1.373 m
Superficie:
≃ 13.70 km²
Comune della cima più alta:
Canzo (CO)
Perimetro:
≃ 21.60 km

Descrizione

[26 Mar 2023] - Testo di Davide Valsecchi, AMM Collegio Guide Alpine Lombardia (IUMLA)

I Corni di Canzo si trovano nella parte sud-orientale del Triangolo Lariano, nell’insieme di montagne che, per ragioni morfologiche e storiche, viene anche chiamato Isola senza Nome. Il loro iconico profilo, i tre corni sommitali, rendono facile riconoscere questa montagna anche a grande distanza dalla pianura. Sono le cime più elevate della costiera che separa il corso del Lambro dal ramo orientale del Lago di Como. Si presentano con un versante settentrionale, prevalentemente a fiancate, in gran parte roccioso e con i restanti versanti, quello meridionale e quello occidentale, generalmente erbosi o coperti dal bosco.

Landscape - Corni di Canzo

Soiusa Completo

Suddivisione Orografica Internazionale Unificata del Sistema Alpino

Grande Parte Grande Sezione Sezione Sotto Sezione
Alpi Occidentali Alpi Nord-occidentali Prealpi Luganesi Prealpi Comasche
Super Gruppo Gruppo Montagna
Triangolo Lariano Gruppo dei Corni di Canzo Corni di Canzo

Orografia Corni di Canzo

Il Corno Occidentale è la vetta più alta, superiore in altezza anche alla cima delle montagne circostanti. Sebbene il Corno Occidentale sia il più alto è in una posizione leggermente laterale a quello che potremmo definire il baricentro della montagna, che invece è rappresentato dal Corno Centrale. Da questo corno hanno avvio infatti tre creste principali che caratterizzano lo sviluppo dei Corni di Canzo al centro di un numeroso gruppo di montagne: la Cresta di Cranno, verso Ovest, la Cresta del Corno Rat, verso Sud, e la Cresta del Sasso della Cassina verso Nord.

I Corni di Canzo, infatti, confinano ad Est, oltre la Bocchetta di Moregge, con il Monte Moregallo. Due valli rimarcano le separazione tra le due montagne: a nord la Valle delle Moregge (o anche Valle del Fiume) che dalla bocchetta scende verso il lago; a sud la Valle di Sant’Antonio che scorre verso la località Piazza Rossé a Valmadrera. Dal Corno Centrale la Cresta Sud - o Cresta del Corno Rat - scende verso l’abitato di Valmadrera coinvolgendo il Corno Orientale ed il Corno Rat. Questa cresta si incunea fino a valle tra il Monte Moregallo, a est, ed il Monte Rai, ad Ovest.

Il punto di separazione tra il Monte Rai ed i Corni di Canzo è la Colma di Val Ravella. Dalla bocchetta prende avvio verso Est la Val Gatton, che discende a Valmadrera, e verso Ovest la Val Ravella, che scende fino a Gajum, frazione di Canzo. Sempre la Val Ravella segna il punto di contatto e di confine con il Monte Palanzone. Dal Corno Centrale la lunga Cresta Ovest - o Cresta di Cranno - discende verso Nord-Ovest coinvolgendo prima il Corno Occidentale, poi la struttura rocciosa Testa di Fra, poi il Monte Sguancia, allungandosi quindi verso Asso e la Cascata della Vallategna.

Il limite settentrionale dei Corni di Canzo può invece essere individuato ad Ovest nella piana di Valbrona e nel Torrente Foce che, prima di incontrare il Fiume Lambro forma la Cascata della Vallategna. I Corni di Canzo, tuttavia, sempre a Nord superano ad Est la piana di Valbrona scollinando verso il lago: in questo caso è la Cresta Nord - o Cresta del Sasso della Cassina - ad allungare le propaggini dei Corni di Canzo fino ad incontrare il lago nella località Melgone. I corsi del Torrente Foce (verso ovest) e del Torrente Caprante (verso est) segnano la linea di confine tra I Corni di Canzo ed il Monte Megna. Gli estuari del Torrente Caprante, a nord, e del Torrente Moregge, a sud, delimitano l’insospettabile lungo tratto a lago dei Corni di Canzo.

All’interno dei 13 chilometri quadrati di superficie possiamo individuare diverse importanti valli interne. Sul versante Nord possiamo individuare la Valle di Pianezzo che converge con la Valle di Candalino raggiungendo appunto Candalino, frazione di Valbrona, nei pressi del vecchio Monastero. Sempre sul versante Nord la Val Valeuc, che prende avvio dalla Colletta dei Corni, incontra la Valcerrina e la Val del Cavalletto sfociando nel Fiume Foce. Anche la Valle di Cori, che ha origine sotto il promontorio del Monte Sguancia, sfocia nel Fiume Foce. Anche il versante Sud è ricco di valli, ma per la morfologia del crinale sono tutte molto ripide e brevi sfociando tutti nel Torrente Ravella. Sul tratto lacustre invece le valli sono terribilmente ripide e quasi sempre in secca, tuttavia in caso di pioggia danno vita ad impressionanti torrenti effimeri che non pochi danni hanno causato sulla sottostante ex-Strada Statale Lariana.

Cime e Sommità Corni di Canzo

Corno Occidentale di Canzo - Immagine di vetta

I tre corni principali, da cui prende il nome l’intera montagna, sono ben evidenti sulla sommità della dorsale che corre da Est ad Ovest: Corno Occidentale, Corno Centrale e Corno Orientale. Tutte e tre i corni sono caratterizzati da versanti rocciosi ed alte pareti che, in molti casi, superano gli 80 metri di sviluppo verticale. Oltre a questi tre anche il Corno Rat, spesso chiamato anche Primo Corno di Valmadrera, offre importanti pareti verticali. A questi quattro corni andrebbe aggiunto anche il quinto corno: il Ceppo della Bella Donna, che sebbene non compaia nelle mappe si innalza selvaggio, a nord, sulla Valle delle Moregge.

Salire sulla sommità di questi Corni significa impegnarsi lungo itinerari tanto brevi quanto esposti, con difficoltà di tipo EE (Escursionisti Esperti) quando non A (Alpinistici). Nonostante la popolarità di cui godono non vanno sottovalutati. Anche il Sasso della Cassina, quasi a sbalzo sul lago, offre un’importante parete rocciosa. Il Ceppo della Forca e Sguancia sono invece morbidi promontori immersi nel bosco.    

Itinerari Corni di Canzo

[in fase di sviluppo] Dal punto di vista escursionistico le mete più frequentate sono probabilmente due: Pianezzo e la Val Ravella. Pianezzo è una grande piana erbosa che, sul versante nord, ai piedi del Corno Centrale ed Occidentale, si affaccia panoramica sul lago. Non a caso a Pianezzo troviamo, in posizione invidiabile, il Rifugio SEV (Società Escursionisti Valmadrera). Il Rugio, gestito da volontari, è raggiungibile praticamente da tutti i versanti grazie ad un’ampia rete sentieristica. La Val Ravella, con i suoi insediamenti rurali (Prim’Alpe, Second’Alpe, Terz’alpe), l’Eco-Museo, i sentieri tematici e le installazioni del Sentiero dello Spirito del Bosco offre numerosi punti di interesse ed itinerari dalla difficoltà abbastanza contenuta.

Ovviamente i Corni di Canzo, a cui sono particolarmente affezionato, offrono anche una lunga tradizione alpinistica, sviluppatasi sulle modeste ma al contempo ragguardevoli pareti rocciose: la Parete Fasana, il Gruppo del Pilastrello, la Torre Desio, la Parete Est del Corno Orientale, quella Sud del Corno Occidentale, il Testa di Fra, il Ceppo della Bella Donna. Le vie di arrampicata sono numerose ed in buona misura conservate nell’approccio che fu dei primi apritori. Sono poi presenti due ferrate: la Ferrata del Cinquantesimo al Corno Occidentale e la Ferrata del Trentesimo OSA al Corno Rat.

Appunti propedeutici alla stesura delle sentieristica dei Corni di Canzo:

  1. Fonti di Gaium - Prim'Alpe - Terz'Alpe
  2. Fonti di Gaium - Sentiero Geologico - Terz'Alpe
  3. Terz'Alpe - Sentiero Numero 1 - Rifugio SEV Pianezzo
  4. Terz'Alpe - Bocchetta di Ravella
  5. Bocchetta di Ravella - Forcella dei Corni - Rifugio SEV Pianezzo
  6. Bocchetta di Ravella - Acqua del Fo
  7. Acqua del Fo - Bocchetta di Leura - Rifugio SEV Pianezzo
  8. Terz'Alpe - Sentiero Numero 1 - Rifugio SEV Pianezzo
  9. Terz'Alpe - Bocchetta di Ravella
  10. Fonti di Gaium - Prim'Alpe - Sentiero N°5 - Rifugio SEV Pianezzo
  11. Fonti di Gaium - Spaccasassi - Coletta dei Corni
  12. Coletta dei Corni - Rifugio SEV Pianezzo
  13. Asso - Cresta di Cranno - Coletta dei Corni
  14. Gian Vacca - San Tomaso
  15. San Martino - San Tomaso
  16. San Tomaso - Purtirola - Acqua del Fo
  17. San Tomaso - Sentiero N° 4 - Acqua del Fo
  18. San Tomaso - Sambrosera
  19. Gian Vacca - Sambrosera
  20. Piazza Fontana - Sambrosera
  21. Sambrosera - Bocchetta di Moregge - RIfugio Sev Pianezzo
  22. Samborsera - Cima Corno Rat
  23. Acqua del Fo - Cima Corno Rat
  24. San Tomaso - Cima Corno Rat
  25. San Tomaso - Ferrata Osa
  26. Ferrata Osa - Cima Corno Rat
  27. Cima Corno Rat - Corno Orientale

(Come riuscire a strutturare queste varianti in modo che siano sia fruibili quanto comprensibili e non ridondanti?)

Montagne Limitrofe Corni di Canzo

I Corni di Canzo confinano ad est con il Monte Moregallo. Il principale punto di contatto è la Bocchetta delle Moregge che si pone come spartiacque tra la Valle del Fiume (o Valle delle Moregge) a nord e la Valle di Sant’Antonio a sud. Il confine con il Monte Rai, a sud, è segnato dalla Colma di Ravella, che si pone come spartiacque tra la Valle di Ravella, verso ovest, e la Val Gatton ad est. La Val Ravella, sempre a sud, segna il punto di confine tra i Corni di Canzo ed il Monte Cornizzolo. A nord è invece la piana di Valbrona a separare il versante nord dei Corni dal Monte Megna

Punti di interesse Corni di Canzo

[In fase di Sviluppo]

Visualizza l'elenco completo dei Punti di Interesse Corni di Canzo

Etimologia

Il termine "Corno", così come in tedesco l'equivalente "Horn", è tradizionalmente utilizzato per indicare quelle cime rocciose la cui conformazione richiama la punta di un corno. Questo vale anche nel caso dei Corni di Canzo, legati al nome del comune di Canzo - sebbene intercettino il territorio comunale sia di Valbrona che di Valmadrera - perchè "Canz" e la Valle Ravella, che connota le pendici del versante sud dei Corni di Canzo, era fin dal passato fortemente antropizzata, prima da insediamenti celtici, poi romani e quindi da attività agricolo pastorali (Prim'Alpe, Second'Alpe e Terz'Alpe).

Fino al 1957, data di pubblicazione della guida TCI di Silvio Saglio "Prealpi Lombarde", i Corni di Canzo erano considerati due: Occidentale ed Orientale. Il Saglio però corregge questa definizione integrandola in questo modo: "L'esatta definizione è pertanto la seguente: Corno Occidentale di Canzo m 1373 Δ per la cima maggiore verso cui puntano gli alpinisti; Corno Centrale di Canzo m 1368 per quello noto soprattutto per la verticale e strapiombante "Parete Fasana"; infine il Corno Orientale di Canzo per quella terza cima - sebbene più bassa, all'estremità, sopra Valmadrera - caratterizzata da una bella e rocciosa parete".

Nel 1976, con la pubblicazione "Valmadrera - Montagne e itinerari alpinistici" a cura di Giorgio Tessari, Guida Alpina, e Gian Maria Mandelli, Accademico CAI, la definizione dei Corni di Canzo viene ulteriormente ampliata: "...si è sempre ritenuto che i Corni di Canzo fossero tre: l'Orientale, il Centrale e l'Occidentale. Ad essi se ne va aggiunto un quarto: il Corno Rat o Primo Corno di Valmadrera. E' per questo motivo che nella presente guida suggeriamo la seguente distinzione: i due Corni di Valmadrera (Corno Rat e Corno Orientale) e i due Corni di Canzo (Corno Centrale e Corno Occidentale)."

Oggi il Corno Rat è quindi, di fatto, entrato a far parte dei "Quattro Corni di Canzo" mentre la nomenclatura per gli altri corni è rimasta quella proposta dal Saglio (sebbene in alcune pubblicazioni possa comparire la nomenclatura 1° e 2° Corno di Valmadrera).

Nel 2023 è interessante valutare come il poco noto ed inesplorato Ceppo della Bella Donna, che si innalza sulla Valle del Fiume poco sotto pianezzo, possa avere - così come accadde nel 1957 per il Corno Orientale di Canzo, abbia le caratteristiche per essere considerato come il "quinto corno".

Esiste una pubblicazione del 2016, "La leggenda dei Corni di Canzo", ad opera dell'autore Giuseppe Spiotta in cui viene proposta un origine leggendaria dei Corni di Canzo legata allo scontro tra schiere di angeli e demoni, quest'ultimi condotti da un generale infernale di nome Canzio. Tuttavia questa leggenda non trova significativi riscontri nella tradizione popolare. L'etimologia del nome Canzo deriva poi da un vocabolo celtico collegato al gallico traducibile come "margine, lembo, appendice, bordo, contorno, angolo", utilizzato forse per indicare la piana triangolare di Canzo, stretta tra i Corni di Canzo, il Monte Cornizzolo ed il Monte Scioscia. Tuttavia, come accaduto ad esempio con il Ceppo dell'Angua (da "anguana", creatura della mitologia alpina protettrice delle acque) e la leggenda di San Miro, c'è sempre stata una riscrittura dei miti e delle origini pagane in una nuova visione cristiana. Personalmente non sono particolarmente colpito dalla storia di Canzio... 

Flora Corni di Canzo

Nell’area dei Corni di Canzo si possono distinguere tre principali ambienti: il bosco, le praterie e le rupi. Nei boschi di latifoglie prevalgono le formazione mesofile con il Frassino maggiore, l’Acero montano, il Tiglio e, salendo di quota, il Faggio, dominante nelle porzionisuperiori dei versanti. I pendii esposti a sud sono caratterizzati invece da essenze più termofile (amanti del caldo), come il Carpino nero, l’Orniello e la Roverella. Le conifere - Abete rosso, Larice e Pino eccelso - che si ritrovano fitte lungo il versante alto della Val Ravella, all’interno della Foresta Regionale dei Corni di Canzo, sono tutte di impianto artificiale, effettuato negli anni ‘60 - ‘70 del secolo scorso. Le formazioni erbose, localizzate soprattutto lungo le aree di crinale e sulle porzioni sommitali dei Corni, si stanno progressivamente riducendo per l’avanzata del bosco; in molte zone i prati e i pascoli abbandonati sono stati diffusamente colonizzati da formazioni pioniere a Nocciolo, Betulla e Salicone. Le praterie calcaree, o prati magri, sono ambienti molto preziosi dal punto di vista botanico per la loro grande ricchezza di piante rare, come la Peonia, diverse specie di Orchidee e di Genziane, ed endemiche, cioè esclusive di un territorio ristretto, tra cui il Citiso insubrico e l’Aglio di Lombardia. Anche le pareti rocciose calcaree dei Corni di Canzo, create dai movimenti tettonici e modellate nel tempo dagli agenti atmosferici, ospitano una flora tra le più singolari e ricche di specie endemiche della fascia insubrica dei laghi prealpini, come la Campanula dell’Arciduca, l’Erba regina ed il Raponzolo chiomoso. Durante le fasi di espansione glaciale, infatti, queste cime, a motivo della loro altitudine sporgevano dalla massa di ghiaccio, costituendo un rifugio per molte specie dell’antica flora ed una zona geograficamente isolata che ha favorito nel tempo la formazione di nuove specie

Trasporti e collegamenti

I principali punti di accesso in automobile ai Corni di Canzo sono fondamentalmente tre: la frazione di Oneda a Valbrona, la frazione di Gajum a Canzo e la frazione di Gianvacca a Valmadrera. Nel corso degli anni, essendo i Corni montagne molto frequentate, sono stati adottati provvedimenti per arginare il crescente traffico ed il parcheggio selvaggio che funesta queste frazioni. L’accesso a Gajum, Canzo, è al momento limitato ai residenti durante il week-end e nel prossimo futuro tutta la zona diverrà Zona a traffico limitato (ZTL). La frazione di Gianvacca, Valmadrera, è praticamente priva di parcheggi e per questo, forse anche giustamente visto i disagi causati ai pochi residenti, i vigili urbani battono la zona comminando con entusiasmo multe salate. Anche la frazione di Oneda, a Valbrona, risulta proibitiva nelle giornate di grande afflusso in cui le automobili, parcheggiate su entrambi i lati della strada, rendono difficoltoso e problematico il passaggio. Il mio consiglio è quindi quello di cambiare radicalmente approccio: i centri abitati di Canzo (Piazza Mercato), Valbrona (Campi Sportivi) e Valmadrera (Piazza Mercato) offrono ampi parcheggi che, con poco sforzo e poco dislivello, permettono comodo accesso a tutte le maggiori direttive di salita. Quindi, per senso civico quanto per praticità spiccia, si consiglia di non intasare le frazioni ma di sbizzarrirsi nell’esplorare i numerosi sentieri che dall’abitato risalgono ai Corni (spesso sono mulattiere assolutamente godibili). In particolare è possibile sfruttare, sempre senza particolare sforzo o dislivello aggiuntivo, anche le stazioni ferroviarie di Canzo e Canzo-Asso lungo la linea FNM Milano Cadorna - Canzo - Asso, oppure la stazione ferroviari di Valmadrera che offre interessanti collegamenti lungo la Como-Lecco e la Lecco - Monza - Milano Garibaldi. Anche la linea di autobus che collega Como e Lecco passando per Erba può risultare molto utile a chi volesse pianificare le proprie escursioni utilizzando mezzi pubblici.      

Cartografia Corni di Canzo

La principale cartografia di riferimento è sicuramente la ”Carta dei Sentieri” realizzata dalla Comunità Montana del Triangolo Lariano. La carta è gratuitamente disponibile presso la sede della Comunità Montana a Canzo. Al momento esistono due edizioni, quella “Verde” del 2006 e quella “Gialla” del 2013. La scala è 1:25000 (1 centimetro= 250 metri) ed il reticolato chilometrico è riferito al sistema di coordinate GAUSS - BOAGA. Le coordinate geografiche sono riportate a margine e si riferiscono al datum WGS84 per l’edizione “Gialla” (2013), al datum ED1950 per l’edizione “Verde” (2006). L'equidistanza tra le isoipse è di 25 metri. Questa è sicuramente una buona carta, a cui sono molto grato ed affezionato, ma è utile rimarcare come sia una “carta muta” (non riportata la sentieristica) per i territori esterni al Triangolo Lariano nella sua accezione classica: i sentieri del Monte Barro o del Monte di Brianza, ad esempio, non sono presenti. Esiste, ma non è garantito resti fruibile nel futuro, la possibilità di scaricare la versione digitale direttamente dal sito della Comunità Montana: [Scarica Carta dei Sentieri]

Un’altra risorsa può essere la KOMPASS Carta N.91: Lago di Como / Lago di Lugano. La scala più grande, quindi meno dettagliata, è 1:50000 (1 centimetro= 500 metri). L’ultima edizione di cui ho nota risale al 2020 ed utilizza lo standard internazionale UTM (32T) WGS84. Ha il pregio di essere multilingua, di riportare la rete sentieristica anche al di fuori del triangolo lariano inserendosi in uno reticolo cartografico che, in modo omogeneo e standardizzato, descrive tutto l’arco alpino. Non è disponibile gratuitamente ma è facilmente acquistabile on-line.

NotaBene: le cartine temono l’acqua, sono complicate da ripiegare ma non hanno bisogno di batterie.... e non è cosa da sottovalutare. Ad un buon dispositivo GPS associate sempre una buona cartina fisica ed una nostalgica bussola!

OpenStreetMap Image - Corni di Canzo

Suddivisione Amministrativa Territoriale

I Corni di Canzo sono attraversati dalla linea di confine tra la Provincia di Como, ad ovest, e la Provincia di Lecco, ad est. La suddivisione territoriale risale al 1992, prima di quella data tutto il territorio dell’attuale Provincia di Lecco rientrava nei confini amministrativi della Provincia di Como. I comuni comaschi sono Canzo, Asso e Valbrona mentre quelli lecchesi sono Valmadrera e Mandello del Lario.

Nel territorio del comune di Asso rientra la porzione inferiore della Cresta di Cranno (o Cresta Ovest), dalla Cascata della Vallategna fino al Sass della Prera ed al Sentiero dello Spaccasassi. Il comune di Canzo gestisce invece tutto il territorio della Val Ravella a sud della Cresta di Cranno risalendo fino alla cima del Corno Centrale. La linea che collega il Corno Centrale con la Bocchetta di Ravella segna il confine Est. Il comune di Valmadrera comprende tutto il territorio di entrambi i versanti che formano la Cresta Sud, che va dal Corno Centrale al Corno Orientale e prosegue con il Corno Rat. A sud del Colma di Ravella lungo la Val Gaton, a sud della Bocchetta di Moregge lungo la Valle di Sant’Antonio.   

Gli abitanti di Canzo e Valmadrera si contendono campanilisticamente il primato sui Corni di Canzo da tempo immemore, tuttavia è il comune di Valbrona che, dal punto di vista dell’estensione territoriale, sembra silenziosamente avere maggior voce in capitolo. Il suo territorio comprende tutto l’ampio versante nord, a partire dalla Cresta di Cranno, ad ovest, fino a giungere alla Valle delle Moregge (o Valle del Fiume), ad Est. Il torrente Foce ed il torrente Caprante segnano il naturale confine settentrionale.  

La situazione di Mandello del Lario è invece abbastanza particolare visto che il centro del comune si trova ai piedi delle Grigne, sulla sponda opposta del lago. Le competenze territoriali, tuttora vigenti, risalgono quindi ad età antica quando i mandellesi attraversavano il lago per raccogliere legname sulle sponde della riva opposta. Il territorio di Mandello è infatti quello a valle della Cresta Nord, nel tratto che va dal Sasso della Cassina al Melgone, fino alle sponde del lago.

Confini Comunali Corni di Canzo (OpenStreetMap Image)

Versioning: Pagina creata il 14-08-2022, ultimo aggiornamento effettuato il 28-03-2023.