[05 Jun 2023] - Testo di Davide Valsecchi, AMM Collegio Guide Alpine Lombardia (IUMLA)
Tra il Corno Centrale ed il Corno Occidentale, lungo il versante che dalla Bocchetta di Leura scende verso la Bocchetta di Ravella e la Val Gatton, si trova una sorgente d'acqua ai piedi di un faggio monumentale: l'Acqua del Fo. Qui, grazie alla fontane ed alle panchine, è possibile trovare ristoro all'ombra di uno straordinario faggio. E' un crocevia importante in cui convergono numerosi sentieri che risalgono da Valmadrera, in particolare da San Tomaso e Sambrosera, verso la Bocchetta di Leura ( e quindi Pianezzo) o la Bocchetta di Val Ravella.
In una posizione assolutamente favorevole ha trovato casa un faggio monumentale che, nel corso di generazioni, ha raggiunto una straordinaria altezza. La sua chioma ombreggia e troneggia l'area, permettendo al grande faggio di primeggiare isolata, quasi come un tiranno, su tutte le altre piante circostanti. Il Foo infatti gode della sorgente d'acqua che nasce letteralmente tra le sue radice, ma è anche protetto dalla particolare conformazione della conca che lo accoglie. Nel 2018, quanto la Tempesta Vaia funestò le alpi, tutta l'area circostante al Foo, sia a valle che a monte, fu violentemente colpita dai venti. Le piante sradicate ed abbattute furono numerosissime, ma in quello "sterminio" il grande Foo superò indenne quella terribile notte proprio grazie alla sua posizione unica, tanto aperta quanto protetta.
Nel 1953, sul sentiero che da San Tomaso sale ai Corni Canzo, un gruppo di giovani volenterosi dalla SEV, Società Escursionisti Valmadrera, trasformarono una piccola pozza d’acqua in un vero e proprio fontanino: il “Fontanino del Fo”. La sorgente ai piedi del grande faggio monumentale viene raccolta da una fontana in sasso restaurata nel 2003 in occasione del 50° di fondazione SEV. Accanto alla fontana è posizionata una panchina ed un tavolaccio in legno, una palina con indicazioni sui sentieri che convergono in quel punto.
I Corni di Canzo si trovano nella parte sud-orientale del Triangolo Lariano, nell’insieme di montagne che, per ragioni morfologiche e storiche, viene anche chiamato Isola senza Nome. Il loro iconico profilo, i tre corni sommitali, rendono facile riconoscere questa montagna anche a grande distanza dalla pianura. Sono le cime più elevate della costiera che separa il corso del Lambro dal ramo orientale del Lago di Como. Si presentano con un versante settentrionale, prevalentemente a fiancate, in gran parte roccioso e con i restanti versanti, quello meridionale e quello occidentale, generalmente erbosi o coperti dal bosco.
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