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Parete Fasana

  • Altitudine: 1.230 m

Descrizione

[06 Jun 2023] - Testo di Davide Valsecchi, AMM Collegio Guide Alpine Lombardia (IUMLA)

La Parete Fasana è un'alta falesia di roccia calcarea che si innalza verticale, e strapiombante nella parte alta, per circa 120 metri sul versante nord-orientale del Corno Centrale dei Corni di Canzo. La parete porta il nome di Eugenio Fasana, eminente alpinista e pioniere dell'arrampica ai Corni di Canzo, che il 30 Giugno del 1910 vi tracciò la prima via di salita. La parete è ben visibile dal Rifugio Sev.

Parete Fasana

La prima via

Il Camino della Via Fasana

La grande Parete Fasana del Corno Centrale dei Corni di Canzo deve il proprio nome al primo salitore, Eugenio Fasana. Il 30 Maggio 1910 Eugenio Fasana ed Enrico De Enrici tracciano la primissima via della parete risalendo il diedro camino che ne solca la parte sinistra. E' un arrampicata in libera, ad incastro e molto faticosa attraverso roccia tanto friabile quanto verticale. La via ha uno sviluppo 100 metri per 3 lunghezze, con difficoltà TD- e grado IV+ (per difetto!!). Insieme a Mattia Ricci ho avuto modo di ripetere questa via il 1 Luglio 2013 e posso garantirvi (ed avvisarvi!) che il grado è proporzionato alla tecnica ed alle modalità di arrampicata libera dell'epoca (link)

Eugenio Fasana

Eugenio Fasana

Eugenio Fasana è uno dei personaggi più straordinari non solo della storia alpinistica del Triangolo Lariano da di gran parte dell'arco Alpino, spaziando dalle Dolomiti al Monte Rosa. Nato a Gemonio il 29 aprile 1886 è stato un alpinista, pittore, scrittore, guida alpina e giornalista italiano. Incarna un ideale alpinistico che riesce a coniugare straordinarie capacità atletiche, incredibile coraggio e resistenza, profondità intellettuale e creatività. Fu un pioniere dell’alpinismo moderno nonché tra i più vivaci e completi alpinisti italiani della prima parte del Novecento con oltre 130 nuove ascensioni nelle Alpi Occidentali, Centrali, Dolomitiche, Bavaresi e Bernesi tra il 1906 e il 1935.

Fu Guida Alpina della Regina Maria José del Belgio, del Re Alberto I del Belgio e di Papa Pio XI, membro autorevole del CAAI (Accademici Alpini del CAI) e Presidente della SEM (Società Escursionisti Milanesi) dal 1919 al 1925, dal 1915 arrampicò con i nomi più noti dell’alpinismo del primo dopoguerra: Aldo Bonacossa, Ugo di Vallepiana, Ettore Castiglioni, Elvezio Bozzoli-Parasacchi, Antonio Omio, Luigi Binaghi, Piero Mariani, Enrico de Enrici, Erminio Dones, Gigi Vassalli, Abele Miazza, Celso Gilberti, Piero Ghiglione, Ninì Pietrasanta, Vitale Bramani, Piero Fasana (suo fratello) e ne avvicinò altri come Gabriele Boccalatte, la guida trentina Tita Piaz, gli abati-alpinisti valdostani Pierre Chanoux e Joseph Henry.

Per gli appassionati di arrampicata del territorio Lariano il seguente elenco di vie realizzate da Eugenio Fasana dovrebbe dare modo, per chi ancora non lo conoscesse, di comprendere la capacità ed il talento di questo grande alpinista:

Vie Alpinistiche

"Mio papà usava i chiodi, ma con grande parsimonia perchè, diceva, feriscono la roccia". Questo è quello che mi raccontò Colombina, una delle figlie di Eugenio Fasana, parlando del padre. Quella simpatica signora di ottant'anni aveva arrampicato in gioventù, oltre che con il padre, con gente del calibro di Vitale Bramani e Tita Piaz: aveva ben luogo a dire la sua sull'arrampicata. Anche per questo motivo riporto qui solo le principali vie alpinistiche, le grandi classiche, tracciate sulla Parete Fasana, trascurando le sempre più numerose vie sportive aperte oggi con il trapano a batteria ed i chiodi ad espansione.

Va rimarcato che, per via dell'esposizione, la Parete Fasana è particolarmente fredda e che per questo motivo le ripetizioni invernali sono tanto severe quanto rare.

Le lapidi

Le due lapidi alla base della Parete Fasana

Alla base della Parete Fasana sono state poste due lapidi commemorative, entrambe nell'immediata vicinanze del camino Fasana che risale l'intera parete separandola in due settori. La prima è dedicata al ricordo di Cesare Guerrini, la seconda a Carlo Claris.

Cesare Guerrini

La lapide a Cesare Guerrini

Alla base del Camino Fasana sulla Parete Fasana del Corno Centrale dei Corni di Canzo si trova, posta su un piccolo sperone roccioso a breve distanza dalla parete, una lapide in commemorativa metallo. La lapide reca la scritta: "A Cesare Guerrini che qui vide stroncata la sua giovinezza i compagni di fede posero". Non vi sono date o altri elementi che possano aggiungere informazioni sulla storia di Cesare Guerrini.

Carlo Claris

La lapide a Carlo Claris

Ai piedi della Parete Fasana al Corno Centrale dei Corni di Canzo è posta, alla base del Camino Fasana, all'avvio della Via Longoni-Corti (1944), una lapide commemorativa in metallo a Carlo Claris. La lapide riporta la scritta: "A Carlo Claris il 16 IX 1934 da questa roccia cadde col sogno di più vaste imprese immolando ai monti tutto se stesso famigliare ed amici ricordano". Va osservato che la prima via alpinistica tracciata sulla Parete Fasana fu opera di Eugenio Fasana e Enrico De Enrici il 30 Maggio 1910. Tuttavia la Longoni-Corti, alla cui basi si trova la lapide, è stata aperta il 6 Agosto del 1944. La seconda via, in ordine temporale, è la Esposito-Galli aperta da Ercole Esposito (Ruchin) e Emilio Galli  il 6 Settembre 1942. Carlo Claris, cadendo il 16 Settembre 1934, tentava la propria salita in un'arco temporale - lungo 30 anni - in cui la Parete Fasana era pressoché inviolata ad eccezione del Camino Fasana, unica possibilità possibile - sebbene ardua e pericolosa - con le tecniche alpinistiche dell'epoca.

Posizione e cartografia

OpenStreetMap - Parete Fasana

Corno Centrale di Canzo

Il Corno Centrale con i suoi 1.368 metri è il secondo per altezza tra le cime dei Corni di Canzo: una struttura rocciosa che si innalza centralmente lungo la sommità del crinale che separa la Valle Ravella dalla Valbrona, il versante sud dal versante nord. Il Corno Centrale è caratterizzato a Est da un'imponente parete rocciosa che si innalza strapiombante per oltre 80 metri e che porta il nome di Parete Fasana in omaggio al suo primo salitore, Eugenio Fasana (30 Giugno del 1910). Ai piedi della parete, separato da una profonda forra, vi è il Gruppo dei Pilastri: il più alto tra i due, che porta il nome di Pilastro Gianmaria o semplicemente Pilastrello, si innalza per circa 50 metri ed ha una piccola croce posta alla sua sommità.

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