Google Earth Image - Monte Rai

Monte Rai

Altitudine:
1.260 m
Superficie:
≃ 7.00 km²
Comune della cima più alta:
Valmadrera (LC)
Perimetro:
≃ 11.60 km

Descrizione

[26 Mar 2023] - Testo di Davide Valsecchi, AMM Collegio Guide Alpine Lombardia (IUMLA)

Il Monte Rai si trova nella parte sud-orientale del Triangolo Lariano, nell’insieme di montagne che, per ragioni morfologiche e storiche, viene anche chiamato Isola senza Nome. Il Monte Rai si trova infatti tra il Monte Palanzone, ad Sud-Ovest, ed i Corni di Canzo a Nord. La separazione con i Corni di Canzo è abbastanza netta ed è individuabile nella Colma di Ravella: la Val Ravella, che scende ad Ovest verso Canzo, e la Val Gatton, che scende ad est verso Valmadrera, segnano infatti il limite orientale del Monte Rai. Il limite meridionale può essere individuato nella Valle Di Gandin, che scorre verso Nord ed affluisce nella Valle Ravella, e nella Valle Dell’Oro, che scorre verso Sud e Civate. La cresta che congiunge la cima del Monte Rai con il Monte Cornizzolo è abbastanza continua e diventa gradualmente pianeggiante al suo centro, non è quindi possibile - come invece accade con la Colma di Ravella - individuare un punto preciso di confine. Verso Sud-Est è il limite urbano dei comuni di Civate e di Valmadrera a definire il perimetro.

Landscape - Monte Rai

Soiusa Completo

Suddivisione Orografica Internazionale Unificata del Sistema Alpino

Grande Parte Grande Sezione Sezione Sotto Sezione
Alpi Occidentali Alpi Nord-occidentali Prealpi Luganesi Prealpi Comasche
Super Gruppo Gruppo Montagna
Triangolo Lariano Gruppo dei Corni di Canzo Monte Rai

Orografia Monte Rai

La cima principale raggiunge i 1.260 metri, ma possono essere individuate anche altre due cime importanti: la prima è il Corno Birone (1.116 m), che posto a Sud-Est della cima principale si innalza imponente sull’abitato sottostante; la seconda è il Monte Prasanto (1.245 m), posto a nord-est e separato dalla cima principale dalla Bocchetta di San Miro. La situazione del Prasanto è abbastanza controversa: in alcuni casi è considerata una montagna assestante, in altri invece come cima minore del Monte Rai. Io ho scelto qui la seconda opzione perchè mi sembra quella più ragionevole dal punto di vista morfologico ed organizzativo, ma anche perché, curiosamente, il Monte Prasanto viene spesso confuso con il Monte Rai per via della strana associazione mentale che scatta nei foresti -ma anche in molti indigeni! - tra l’evidente Ripetitore del Monte Prasanto e l’assonanza del Monte Rai con la Radiotelevisione italiana.

Possiamo quindi considerare la Valle Molinata come una valle interna, che della Bocchetta di San Miro sfocia a Caserta, frazione di Valmadrera, dando vita alla forra del ben noto Sentiero delle Vasche. Una seconda importante valle interna è la Valle del Sass Negher, che scorre dal fianco est della grande parete del Corno Birone scendendo ripida verso Valmadrera. Ci è poi un importante valle che scorre ad est, al di sotto di quella che possiamo chiamare la Cima del Bevesco, in cui i toponimi sono incerti: l’area infatti, per le difficoltà alpinistiche che la caratterizzano, è ancora oggi solo parzialmente esplorata.

La superficie complessiva del Monte Rai è di circa 7 chilometri quadrati ed è ricca di punti di interesse. Innanzitutto la zona del Monte Prasanto è parte della Riserva Naturale del Sasso Malascarpa, e dal punto di vista geologico è una zona davvero ricca di testimonianze e strutture di interesse: il Sasso Malascarpa è una ciclopica bastionata natura su cui sono facilmente visibili diversi tipi di fossili (come la conchiglie del Mollusco Bivalve Conchodon dalla caratteristica sezione a forma di cuore) mentre i Campi Solcati offrono un imponente esempio di carsismo superficiale. Sempre sul fianco del Monte Prasanto, ma questa volta sulle pendici orientali, troviamo la ben nota località San Tomaso: a ridosso di Valmadrera è facilmente raggiungibile ed intensamente frequentata. Come accennato prima abbiamo poi il famoso Sentiero delle Vasche, al termine della Val Molinata, in cui è possibile risalire il Torrente Inferno all’interno di una stretta forra rocciosa. Al termine del Sentiero delle Vasche abbiamo il Taja Sass, dove grandi massi erratici testimoniano l’attività dei taglia sassi. Abbiamo poi diversi vecchi insediamente rurali, come le casotte, ed in particolare alcuni alpeggi, alcuni in buono stato altri ormai ruderi. Abbiamo nella Valle Molinata la Cà Rotta, nella zona del Bevesco; Le Tre Casotte a valle del Ceppo della Forcola; l’Alpetto, sul versante settentrionale nel fianco della Valle di Gandin.

La rete sentieristica è molto ampia e ben tenuta sebbene non si debba sottovalutare gli importanti dislivelli e l’esposizione a Sud (che in estate può rappresentare temperature tutt’altro che piacevoli). Oltre al già citato Sentiero delle Vasche abbiamo diversi tracciati a cui è stato dato un nome commemorativo o simbolico: il Sentiero Carlo Tof ed il Sentiero Geologico Alto nella Val Molinata; il Sentiero Lucio Vassena ed il Sentiero Dario e Willy che risalgono alla cima del Corno Birone; il Sentiero Luisin che attraversa da San Tomaso alla Basilica di San Pietro al Monte; il Sentiero del 50° SEC che dal Corno Birone attraversa verso il Rifugio Marisa Consigliere.

Punti d’appoggio a cui riferimento - ma non sempre attivi durante l’anno - sono quindi tre: il Rifugio OSA a San Tomaso, il Rifugio Marisa Consigliere (che si trova alla base della vetta del Monte Cornizzolo ma facilmente raggiungibile anche Monte Rai o dal Monte Prasanto) e l’Agriturismo Terz’Alpe (nella val Ravella). Il Ripetitore del Monte Prasanto è un evidente punto di riferimento ed è raggiunto da una strada di servizio che risale da Campora, frazione di Eupilio: in caso di necessità sulle cime o sul versante settentrionale, quella strada è la soluzione migliore per un'evacuazione d’emergenza.

Cime e Sommità Monte Rai

Cima Monte Rai - Immagine di vetta

La cima del Monte Rai offre un'ampio spazio erboso ed un ampissimo panorama. L'accesso, per la maggior parte delle linee di salita, è agevole e poco impegnativo. A Sud-Est di questa cima, lungo una delle tre cresta che dividono la Valle dell'Oro dalla Valle Molinata, abbiamo invece il grande sperone del Corno Birone. La cima del Corno Birone offre decisamente uno spazio minore, affacciandosi sul grande vuoto della parete. Le principali vie di accesso dal basso sono caratterizzate da impegnativi itinerari di tipo EE (Escursionisti Esperti), solo il breve sentiero che della Cima del Monte Rai scende alla cima del Corno Birone è considerabile di tipo E (Escursionisti). Sempre su questa cresta, ma ad una quota più bassa, troviamo il Ceppo della Forcola. La cima del Monte Prasanto è invece posta sulla cresta sommitale che dalla cima del Monte Rai scende alla Bocchetta di San Miro. La cresta si innalza nuovamente sulla cima del Monte Prasanto per poi tornare ad abbassarsi al Sasso Malascarpa e quindi alla Colma di Ravella. Il Monte Prasanto in alcuni casi è considerato una montagna indipendente, in altri una cima minore del Monte Rai. Io qui ho preferito questa seconda opzione, accorpando così la Valle Molinata e la Riserva Naturale del Sasso Malascarpa nella struttura più ampia del Monte Rai.

Montagne Limitrofe Monte Rai

Il Monte Rai confina con i Corni di Canzo verso Nord. Il principale punto di contatto tra le due montagne è dato dalla Colma di Ravella, che si pone da spartiacque per le due valli che separano, in modo netto, Monte Rai e Corni di Canzo: ad ovest la Val Ravella, ad Est la Val del Gaton. Verso Sud-Ovest il Monte Rai confina con il Monte Cornizzolo. Il confine meridionale tra i due è abbastanza evidente ed individuabile nel solco della Valle del Torrente Toscio (o Valle Dell’Oro). Quello settentrionale è invece meno evidente e va cercato nella diramazione centrale della Valle Gandin.

Punti di interesse Monte Rai

Flora Monte Rai

Le origini della Valle dell’Oro e del Monte Rai risalgono probabilmente a oltre 100 milioni di anni fa, come testimoniano anche i residui di calcare di zu con bioclasti e i depositi morenici connessi a fenomeni glaciali. Si tratta di un’area estremamente ricca di vegetazione, con boschi termofili dai 200 agli 800 metri di quota e una faggeta nel piano montano. Moltissime – circa 150 – le specie, anche perenni, di flora protetta, suddivise in quattro diversi habitat: tra questi anche le praterie con Molinia e le formazioni erbose. I prati aridi del Monte Rai, caratterizzati come “secondari” (quelli “primari” sono le steppe), si trovano principalmente su versanti erti ed esposti, in ambienti semi-naturali prealpini, in grado di mantenere un equilibrio dinamico con l’uomo e con il bosco termofilo, un vero e proprio habitat da proteggere. I rilievi vegetazionali hanno contribuito a mettere in luce l’enorme ricchezza floristica dei prati aridi, che costituiscono un significativo rifugio per piante rare, spesso poco appariscenti ma importanti, e specie mediterranee. Si tratta di un ambiente ricco di interazioni tra organismi, ma molto vulnerabile, come ha dimostrato anche la quasi totale assenza di orchidee tra le numerose varietà di flora rinvenute sul Monte.

(Testo estratto da una conferenza del 2018 presentata a Civate dalle dottoresse in Scienze Naturali Clara Citterio e Barbara Valle)

Trasporti e collegamenti

La Val Ravella è la porta d'accesso al Monte Rai ed alle sue cime provenendo da Nord-Ovest e dall'abitato di Canzo. Questo permette di sfruttare la linea ferroviaria della Stazione FN di Canzo o gli ampi parcheggi di Piazza Mercato, sempre a Canzo (l'accesso in auto alla località Gajum è spesso interdetto nei fine settimana e tutta la zona diverrà presto ZTL). Le possibilità di salita su questo versante sono svariate, nessuna particolarmente impegnativa dal punto di vista tecnico ma tutte con un significativo sviluppo, soprattutto partendo dall'abitato di Canzo. Il versante Sud offre invece soluzione più immediate nell'accesso, tuttavia se lo sviluppo si riduce aumenta il dislivello e la difficoltà tecnica (si tratta infatti di itinerari di tipo EE - Escursionisti Esperti). E' infatti possibile risalire le pendici del Corno Birone partendo dalla Valle dell'Oro a Civate o dalla Chiesetta di San Martino a Valmadrera. Anche la Frazione Belvedere/Gianvacca di Valmadrera, passando per San Tomaso, offre diverse linee di salita sia lungo la Val Molinata che lungo la Cresta del Sasso Malascarpa.

Cartografia Monte Rai

La principale cartografia di riferimento è sicuramente la ”Carta dei Sentieri” realizzata dalla Comunità Montana del Triangolo Lariano. La carta è gratuitamente disponibile presso la sede della Comunità Montana a Canzo. Al momento esistono due edizioni, quella “Verde” del 2006 e quella “Gialla” del 2013. La scala è 1:25000 (1 centimetro= 250 metri) ed il reticolato chilometrico è riferito al sistema di coordinate GAUSS - BOAGA. Le coordinate geografiche sono riportate a margine e si riferiscono al datum WGS84 per l’edizione “Gialla” (2013), al datum ED1950 per l’edizione “Verde” (2006). L'equidistanza tra le isoipse è di 25 metri. Questa è sicuramente una buona carta, a cui sono molto grato ed affezionato, ma è utile rimarcare come sia una “carta muta” (non riportata la sentieristica) per i territori esterni al Triangolo Lariano nella sua accezione classica: i sentieri del Monte Barro o del Monte di Brianza, ad esempio, non sono presenti. Esiste, ma non è garantito resti fruibile nel futuro, la possibilità di scaricare la versione digitale direttamente dal sito della Comunità Montana: [Scarica Carta dei Sentieri]

Un’altra risorsa può essere la KOMPASS Carta N.91: Lago di Como / Lago di Lugano. La scala più grande, quindi meno dettagliata, è 1:50000 (1 centimetro= 500 metri). L’ultima edizione di cui ho nota risale al 2020 ed utilizza lo standard internazionale UTM (32T) WGS84. Ha il pregio di essere multilingua, di riportare la rete sentieristica anche al di fuori del triangolo lariano inserendosi in uno reticolo cartografico che, in modo omogeneo e standardizzato, descrive tutto l’arco alpino. Non è disponibile gratuitamente ma è facilmente acquistabile on-line.

NotaBene: le cartine temono l’acqua, sono complicate da ripiegare ma non hanno bisogno di batterie.... e non è cosa da sottovalutare. Ad un buon dispositivo GPS associate sempre una buona cartina fisica ed una nostalgica bussola!

OpenStreetMap Image - Monte Rai

Suddivisione Amministrativa Territoriale

La superficie del Monte Rai è suddivisa in modo abbastanza equilibrato nei territori comunali di Valmadrera, Civate e Canzo. Nel comune di Canzo rientra il versante Nord-Ovest, compreso tra la Valle di Gandin e la Val Ravella. A Valmadrera compete invece la piana di San Tomaso e tutto il territorio ad Est compreso tra la Val di Gatton, la Valle Molinata ed il crinale formato dal Corno Birone e dal Ceppo della Forcola. Il versante Sud, a monte della Valle dell'Oro ed al si sotto della cresta est, rientra invece nei territori di Civate.

Confini Comunali Monte Rai (OpenStreetMap Image)

Versioning: Pagina creata il 14-08-2022, ultimo aggiornamento effettuato il 26-03-2023.