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Cascata della Vallategna

  • Altitudine: 400 m

Descrizione

[25 May 2023] - Testo di Davide Valsecchi, AMM Collegio Guide Alpine Lombardia (IUMLA)

La Cascata della Vallategna è un imponente salto d'acqua sul confine fra i comuni di Asso e Canzo, segna la fine della Brianza e l'inizio della Vallassina. Il corso d'acqua da cui trae origina è il Torrente Foce, che nasce nella piana di Valbrona e sfocia nel Lambro proprio dopo aver dato vita alla cascata. La cascata ha un'altezza di 30 metri ed il suo salto è aggettante nel vuoto precipitando sulle rocce alla base. La strada SP41 Vallassina passa tra la base della cascata ed il Viale Alberato Remo Sordo. 

Cascata della Vallategna

Cascata della Vallategna

Elenco sezioni tematiche:

Citazioni storiche

La Cascata della Vallategna è stata in passato citata spesso da autori ed artisti, sia italiani che stranieri. Nel 1818 Henri Beyle "Stendhal" nel suo libro diario “Viaggio in Brianza“ la descrive in questo modo: «Non è la cascata di Vallategna il culmine estremo settentrionale della tua Brianza… il confine tra Brianza e Valassina è fluttuante non è un luogo definito, nè quella cascata e nemmeno quelle colline, ma è scritto nel cuore e non si cancella» . Cesare Cantù, nel 1858, descriveva: «Uscendo da Canzo, ammiri la cascata della Vallategna, le cui acque, scolo della Val Brona e Val Vicino, balzanti a picco da erta rupe in forma di schiuma la cui bianchezza trae rilievo dalla folta verdura dei margini, spruzzano i viandanti, su a cinquanta passi di distanza e rallegrano l’estate coi colori dell’iride, l’inverno coi vagli scherzi del gelo. Non le tolse ogni bellezza l’essere utilizzata a mover il grande torcitojo di Verza che le sovrasta. Non avrà buttato, il tempo chi salga a visitar l’acquedotto, da cui gettasi un’altra cascatella con curva ancor maggiore: e ammirato il bel filatojo, si può scendere per bel giardino all’inglese fin alla filanda che è in piano, ricca dè più moderni raffinamenti». Anche Giuseppe Parini, nativo di Bosisio ma assiduo frequentatore del borgo di Canzo nella metà del 1700, ha spesso fatto menzione della cascata nei suoi scritti.

La Madonna della Cascata

La Cascata della Vallategna da molti anni è anche al centro di intense discussioni di carattere religioso. Ai piedi della cascata si trova un'antica cascina di proprietà della signora Angela Sormani Ghislanzoni, che dalla fine degli anni '80 ha sempre sostenuto di essere stata miracolosamente guarita dalla Madonna dopo una grave malattia. Parallelamente Tersilla Locatelli di Valbrona, da molti conosciuta come «Tilla», venne identificata coma la "guaritrice" della signora Angela Ghislanzoni. Tilla infatti riferì a coloro che le facevano visita che la Madonna si sarebbe manifestata a tutti nelle acque di una cascata nei pressi di Asso. Per questo motivo, all'inizio degli anni '90, in molti si sono radunati nel cortile e nella vecchia cascina messa a disposizione proprio della Signora Ghislanzoni fino al momento della sua morte. Successivamente nel 2008, con il cambio di proprietà della cascina, l'accesso è stato interdetto. Tuttavia ancora oggi (2023) è possibile vedere piccoli gruppi in preghiera al cancello d'ingresso, lungo la strada provinciale SP41.

Movimenti Ecologisti

Nel 2010 venne presentato, ed inizialmente approvato, il progetto per la costruzione di un SuperMercato negli spazi adiacenti alla cascata. Tuttavia il "Supermercato della Vallategna" non fu mai realizzato soprattutto grazie all'intervento di numerosi gruppi ambientalisti che, attraverso numerose iniziative pubbliche, riuscirono ad ottenere una tutele ufficiale della Cascata. In una stagione di grande fermento presero vita incontri pubblici, concerti musicali, articoli, interventi radiofonici ed una massiccia raccolta firme. Sfumato il progetto del SuperMercato tutta l'area venne acquisita dal Comune di Asso con l'intento di dare vita ad un parco. Ad oggi - 2023 - è stato realizzato solo un parcheggio in terra battuta per la vicina stazione di servizio.

Posizione e cartografia

OpenStreetMap - Cascata della Vallategna

Sguancia

Il promontorio di Sguangia (anche noto come Piano di Candalino) segna la fine del primo tratto della Cresta di Cranno che risale verso i Corni di Canzo. La cresta, superata Sguancia, torna da abbassarsi verso la Coletta dei Corni prima di iniziare nuovamente a salire verso il Testa di Fra ed il Corno Occidentale. La piccola cima offre una piacevole radura da cui si possono osservare i Corni di Canzo, il Cornizzolo o verso nord i Monti di Sera. E’ anche un buon punto in cui tirare il fiato dopo la lunga salita lungo il Sentiero della Cresta di Cranno.

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