[19 Mar 2023] - Testo di
Davide
Valsecchi,
AMM Collegio Guide Alpine Lombardia (IUMLA)
Il Monte San Primo è la montagna più alta nonché la più estesa del Triangolo Lariano, occupa quasi interamente la parte settentrionale della Penisola Lariana dominando il punto di intersezione tra rami del Lago di Como. Con 1.685 metri di altitudine ed circa 52.00 km² di superficie, il Monte San Primo è il vero gigante del Triangolo Lariano, grazie alla sua relativa facilità d'accesso ed al suo straordinario panorama, tanto sul lago quanto sull'arco alpino e prealpino circostantante, risulta una delle montagne più frequentate ed apprezzate da escursionisti e gitanti.
Suddivisione Orografica Internazionale Unificata del Sistema Alpino
Grande Parte
Grande Sezione
Sezione
Sotto Sezione
Alpi Occidentali
Alpi Nord-occidentali
Prealpi Luganesi
Prealpi Comasche
Super Gruppo
Gruppo
Montagna
Triangolo Lariano
Gruppo del San Primo
Monte San Primo
Orografia Monte San Primo
Il Monte San Primo, per altitudine ed estensione, è la montagna principale del Triangolo Lariano ed occupa quasi interamente la parte settentrionale della Penisola Lariana. Sul lato occidentale è il lago a definirne i confini, lungo la costa che da Nesso risale verso Lezzeno e quindi Bellagio. Il lato meridionale è delimitato dalla valle del Torrente Noseè, dal Pian del Tivano e dalla Valle di Torno. Il lato orientale è invece arginato dalla scogliera della Costiera degli Ulivi e del Monte Castel Di Leves attraverso quelli che potremmo definire gli altopiani di Barni, Magreglio, Civenna e Bellagio. Per semplificarne la descrizione possiamo identificare le tre creste principali che hanno avvio dalla cima:
la Cresta Ovest, che scende verso il Piz del Luser, il Monte Colmenacco ed il Sasso Calvarone;
la Cresta Est, che scende verso il Cima del Costone, il Monte Ponciv e la Bocchetta di Spessola;
la Cresta Nord, che scende verso il Rifugio Martina, il Ceppo del Mucchio ed il Monte Nuvolone.
A queste creste principali possiamo aggiungere anche le creste minori, tutte rivolte verso il Pian del Tivano:
la cresta del Monte di Lot
la cresta del Monte Doardo ( o "il Costone")
la Cresta Sud
Possiamo anche individuare tre versanti, tra loro molto differenti:
Il Versante Ovest, tra Nesso, Lezzeno e Bellagio è molto selvaggio e caratterizzato da pendii boscosi molto ripidi. Gli itinerari ed i sentieri ufficiali sono molto limitati, ed infatti possiamo considerarne solo tre: il primo è un sentiero, con qualche variante, che sale da Lezzeno alla Bocchetta di Lezzeno lungo la Cresta Nord; il secondo secondo raggiunge sempre la Cresta Nord partendo da Lezzeno, questa volta attraverso la Bocchetta del Nuvolone; Il terzo è il sentiero che dalla Carvagnana, frazione più occidentale di Lezzeno, risale al Sasso Calvarone ed all’Alpe di Colmenacco. Solo 3 sentieri in 7 km di costa (e nessuno che raggiunga direttamente la cima del Monte San Primo) rendono l’idea di come tutta l’aria sia seriamente impegnativa, soprattutto per via dei numerosi torrenti e valloni che precipitano verso il basso: Torrente Valle Fontana, Torrente Valerina, Torrente Valle di Bagnana, Torrente Valle del Piletta, Torrente Valle della Chiesa, Torrente Valle di Rozzo, Torrente Valle di Villa, Torrente Val di Casate, Torrente Valle Valdolino, Torrente Valle Casole. L’unico itinerario che fa eccezione è la Strada Regia che collega Como con Bellagio: a conferma di quanto detto la Strada Regia, in questo tratto, corre vicino al lago, principalmente attraverso i vicoli delle frazioni.
Il Versante Sud è quello forse più iconico per il Monte San Primo, è quello in cui troviamo il caratteristico prato alpino che dal limite del bosco risale alla cresta ed alla cima. Questo versante si estende per oltre 8 km da Nesso fino alla Bocchetta di Spessola. Vi sono anche in questo versante diverse valli, ma la loro natura è generalmente meno selvaggia di quelle del Versante Ovest: Torrente Valle di Colmenacco, Torrente Tuf, Torrente Valle Gorla, Torrente Valle Tarola, Torrente Valle Zelbio, Torrente Valle di Lot, Torrente il Vallone, Torrente Valle di Sorello. Sempre sul Versante Sud troviamo Erno, Veleso, Zelbio: questi paesi, un tempo fortemente turistici, sono la porta occidentale per accedere a questo versante. L’Alpe di Colmenacco, la piana e lo stagno dei Monti di Erno, Laorno, i Monti di Là, il Sasso Calvarone, il Monte Colmenacco e la Cresta Ovest: tutti raggiungibili partendo dalle viette di questi piccoli centri abitati. Dalla piana del Pian del Tivano è invece possibile affrontare le creste minori salendo direttamente alla cima del monte San Primo: Cresta Sud, Cresta di Lot, Cresta del Doardo (Il Costone). Salite tecnicamente semplici ma fisicamente impegnative. La Valle di Torno permette di raggiungere la Bocchetta di Spessola e quindi congiungersi alla Dorsale Lariana Como-Bellagio che, dalla Colma di Sormano, corre proprio lungo la Cresta Est. Qui abbiamo diverse varianti che permettono di salire al Monte Ponciv o alla Bocchetta di Terrabiotta, da dove è possibile seguire il sentiero delle creste o imboccare la più semplice mulattiera.
Il Versante Est, che oltre il Monte Forcella, si allarga sul Pian Rancio, la Valle del Perlo e le frazioni montane di Bellagio è probabilmente il più antropizzato ed offre diverse linee di salita sia verso la Cresta Est che verso la Cresta Nord ed il Monte Nuvolone. Su questo versante abbiamo la sorgente Menaresta, da cui ha origine il Fiume Lambro, numerosi importanti massi erratici (come la Pietra Lentina o la Pietraluna) o piante monumentali (come il Faggio di San Primo). Le possibilità di questo versante sono talmente ampie che dovranno essere descritte nel dettaglio. Posso però rimarcare che il sentiero che dalla Cima del Monte San Primo scende al Rifugio Martina, lungo la cresta nord, è particolarmente impegnativo, specie in discesa in caso di fango o pioggia. A discapito di quanto viene spesso raccontato sul web è da considerarsi un impegnativo itinerario di tipo EE. In ogni caso, qualsiasi sia il versante, il San Primo offre un punto panoramico o di osservazione tra i più suggestivi del Triangolo Lariano.
Cime e Sommità Monte San Primo
La cima del Monte San Primo è il punto di maggior elevazione in tutto il Triangolo Lariano ed è il punto da cui si irraggiano le tre creste principali: la Cresta Ovest, che scende verso il Piz del Luser, il Monte Colmenacco ed il Sasso Calvarone; la Cresta Est, che scende verso il Cima del Costone, il Monte Ponciv e la Bocchetta di Spessola; la Cresta Nord, che scende verso il Rifugio Martina, il Ceppo del Mucchio ed il Monte Nuvolone. A queste creste principali possiamo aggiungere anche le creste minori del Monte di Lot, del Monte Doardo e la Cresta Sud. Le cime minori del Monte San Primo sono quindi tutte individuabili lungo queste creste.
Itinerari Monte San Primo
[In fase di sviluppo] I principali itinerari di salita sono:
Colma del Piano - Alpe Spessola - Monte San Primo
Pian del Tivano - Alpetto di Torno - Monte San Primo
Pian del Tivano - Cresta Sud - Monte San Primo
Pian del Tivano - Cresta del Piot - Monte San Primo
Pian del Tivano - Cresta del Costone - Monte San Primo
Veleso - Forcoletta - Monte San Primo
Erno - Colmenacco - Monte San Primo
Parco Monte San Primo - Rifugio Martina - Monte San Primo
Parco Monte San Primo - Bocchetta di Spessola - Monte San Primo
Pian Rancio - Bocchetta di Spessola - Monte San Primo
Montagne Limitrofe Monte San Primo
Punti di interesse Monte San Primo
[In fase di Sviluppo] Elenco dei principali punti di interesse suddivisi in categorie:
Fino al secolo scorso era tradizione per i bellagini raggiungere il Monte San Primo in processione per accendere fuochi, all'inizio dell'estate. Esisteva infatti sulla cima del monte, prima del xv sec., una chiesa dedicata ai santi Primo e Feliciano. La fama di questi due martiri cristiani era legata a un episodio loro accaduto: condannati a morte, furono messi in compagnia di alcuni orsi che anziché sbranarli si accucciarono ai loro piedi.
"La presenza di un eremita nella chiesa in vetta al Monte San Primo non si tramanda solo grazie a una leggenda raccontata dalla gente di Zelbio, ma si deduce dalla relazione del Vescovo di Como Feliciano Ninguarda, il quale fece, negli anni dal 1589 al 1593 una lunga visita pastorale negli immensi territori della Diocesi di Como, spingendosi fino a Bellinzona e a Poschiavo. Gli scritti del Ninguarda furono ordinati e annotati dal sacerdote dottor Santo Monti e pubblicati a spese della Società Storica Comense nel 1898. In questi importanti documenti è scritto, tra tante annotazioni molto interessanti, che una cappella era posta sul Monte San Primo e dedicata ai santi Primo, Felicita, Bernardo e Orsola. In seguito la chiesa fu intitolata solo a San Primo e a San Feliciano. Del tempio nel parla anche don Carlo Mazza, prevosto di Asso nel suo manoscritto “Memorie storiche della Vallassina” pubblicato nel 1796, opera ripubblicata qualche anno fa, per assai meritoria iniziativa, dalla Biblioteca comunale di Asso. Sono state trovate anche le foto dell’ultima chiesetta abbattuta nel 1919." [Fonte: Avv.A.Dostuni]
Clima Monte San Primo
Il clima del Monte San Primo è principalmente legato a due fattori: l'esposizione ai venti del lago e l'esposizione all'irraggiamento solare. La dorsale che dal Monte Colmenacco (ovest), passando per la Cima del Monte San Primo, giunge al Monte Ponciv (Est) separa in modo netto i versanti nord da quello a sud. Il versante meridionale, che nella parte più alta è caratterizzato dal paglione del pascolo alpino, è infatti esposto ad irraggiamento solare durante tutto il giorno (dall'alba al tramonto) ed in tutte le stagioni. Il versante a Nord, a causa dell'abbassamento della traiettoria del Sole nelle stagioni fredde, resta invece completamente in ombra per lunghi periodi. Oltre a questo il versante nord è esposto ai venti freddi ed alle perturbazioni che scendono dalle montagne dell'alto lago e che contribuiscono ad abbassare ulteriormente le temperature. Di contro il versante sud è esposto alle correnti calde ed alle perturbazioni che risalgono dalla Pianura Padana. Il punto di incontro, e di scontro, tra queste due differenti situazioni è proprio il crinale della Dorsale, dove non è raro osservare temporali di forte intensità. Questo sia in estate, quando sono più probabili le tempeste di calore, quanto in inverno: in più occasioni si sono osservati fulmini sulla cresta anche con la presenza di neve e basse temperature. Ai fini escursionistici possiamo quindi prevedere durante l'inverno la forte presenza di ghiaccio su versante nord, specie dopo una nevicata, mentre in estate dobbiamo tenere conto delle alte temperature che possono interessare il versante sud. In primavera possiamo avere acquazzoni improvvisi, anche intensi, ma dobbiamo soprattutto evitare percorsi in cresta qualora vi siano situazioni temporalesche che possono dare vita ai fulmini. Sul versante nord, nei periodi di pioggia, dobbiamo anche valutare la presenza di fango sui sentieri più ripidi.
Cartografia Monte San Primo
La principale cartografia di riferimento è sicuramente la ”Carta dei Sentieri” realizzata dalla Comunità Montana del Triangolo Lariano. La carta è gratuitamente disponibile presso la sede della Comunità Montana a Canzo. Al momento esistono due edizioni, quella “Verde” del 2006 e quella “Gialla” del 2013. La scala è 1:25000 (1 centimetro= 250 metri) ed il reticolato chilometrico è riferito al sistema di coordinate GAUSS - BOAGA. Le coordinate geografiche sono riportate a margine e si riferiscono al datum WGS84 per l’edizione “Gialla” (2013), al datum ED1950 per l’edizione “Verde” (2006). L'equidistanza tra le isoipse è di 25 metri. Questa è sicuramente una buona carta, a cui sono molto grato ed affezionato, ma è utile rimarcare come sia una “carta muta” (non riportata la sentieristica) per i territori esterni al Triangolo Lariano nella sua accezione classica: i sentieri del Monte Barro o del Monte di Brianza, ad esempio, non sono presenti. Esiste, ma non è garantito resti fruibile nel futuro, la possibilità di scaricare la versione digitale direttamente dal sito della Comunità Montana: [Scarica Carta dei Sentieri]
Un’altra risorsa può essere la KOMPASS Carta N.91: Lago di Como / Lago di Lugano. La scala più grande, quindi meno dettagliata, è 1:50000 (1 centimetro= 500 metri). L’ultima edizione di cui ho nota risale al 2020 ed utilizza lo standard internazionale UTM (32T) WGS84. Ha il pregio di essere multilingua, di riportare la rete sentieristica anche al di fuori del triangolo lariano inserendosi in uno reticolo cartografico che, in modo omogeneo e standardizzato, descrive tutto l’arco alpino. Non è disponibile gratuitamente ma è facilmente acquistabile on-line.
NotaBene: le cartine temono l’acqua, sono complicate da ripiegare ma non hanno bisogno di batterie.... e non è cosa da sottovalutare. Ad un buon dispositivo GPS associate sempre una buona cartina fisica ed una nostalgica bussola!
Suddivisione Amministrativa Territoriale
Il Monte San Primo è il gigante del Triangolo Lariano, sia per altitudine che per estensione della sua superficie, tanto da coinvolgere quasi tutti i comuni della parte settentrionale della Penisola Lariana. A sud della Dorsale Lariana, da est ad ovest, troviamo infatti i comuni di Magreglio, Barni,Sormano, Zelbio, Veleso e Nesso. Sul versante nord, invece, sono Lezzeno e Bellagio a dividersi l'ampio territorio che, sui due lati della dorsale del Monte Nuvolone, scendono verso le sponde del lago e la valle del Torrente Perlo.
Versioning: Pagina creata il 14-08-2022, ultimo aggiornamento effettuato il 21-03-2023.