[03 May 2023] - Testo di Davide Valsecchi, AMM Collegio Guide Alpine Lombardia (IUMLA)
Nei pressi della sorgente del Lambro, la Menaresta, si apre sul fianco del Monte Corbera una piccola grotta detta “Bus di Pegur”, il “Buco delle Pecore”. Il suo ingresso, alla base di un modesto affioramento roccioso, è una piccola apertura conduce a due ambienti in cui si possono osservare concrezioni parietali e colonnari, stalattiti e altre forme di deposizione. Sul soffitto di queste sale alcune concrezioni ricordano, come aspetto, il dorso lanoso delle pecore e probabilmente hanno dato origine al nome della grotta. La prima di queste sale, nonostante l'ingresso sia basso e stretto, è facilmente visitabile e per questo è diventata negli anni una delle gite preferite dei bambini.
L'ingresso della grotta è piuttosto basso e stretto, ma è possibile superarlo senza particolare sforzo o senza il bisogno di strisciare per terra. La prima sala è abbastanza ampia e priva di significativi pericoli, per tanto è diventata una delle mete preferite per le tante scolaresche che visitano la Menaresta. La luce che filtra dall'ingresso illumina parzialmente la sala e rende ben identificabile la via d'uscita. Sulle pareti i bambini hanno realizzato delle pittografie di mani e di altri simboli simil-primitivi. Il passaggio alla sala successiva è più complesso e stretto. Un adulto deve iniziare a strisciare tra le pareti per riuscirsi. Senza un'adeguata illuminazione, una torcia o una frontale, NON è opportuno proseguire oltre la prima sala. La grotta, per quanto semplice, è caratterizzata da un susseguirsi di slarghi e restringimenti superabili strisciando o procedendo carponi. Senza una una buona luce, allontanandosi dall'ingresso, si è nel buio completo e questo, oltre a rendere pericoloso precodere (si va sbattere con il corpo e con la testa sulla roccia), rende oltremodo difficile ritrovare la via d'uscita. Come descrisse Giulio Verne ne "Il viaggio al centro della terra", ritrovarsi smarriti al buio e sotto terra scatena nell'uomo un'istintivo quanto pericoloso senso di panico. Anche se la grotta non presenta significativi pericoli, quali pozzi o salti rocciosi, è quindi buona cosa attrezzarsi con una buona luce, entrare accompagnati da un piccolo gruppo (non da soli), ed indossare una protezione per la testa (un casco da arrampicata o anche un semplice casco da bici). Se la vostra intenzione è di spingervi oltre la prima sale dovrete inevitabilmente accettare di infangarvi (...come ad un bravo speleologo piace fare!).
Il Monte Corbera sovrasta da nord l’abitato di Magreglio ed è ben riconoscibile dalla croce in sasso che caratterizza il suo belvedere, spesso chiamata anche Croce di Monte Dalco. Sulle sue pendici meridionali scorre il Fiume Lambro che, a valle di Piano Rancio, ha la sua sorgente nella famosa Menaresta. A livello escursionistico il Monte Corbera si inserisce nei numerosi itinerari che coinvolgono l’intorno di Pian Rancio, della Menaresta, delle grotte carsiche del Buco della Pecora. Il panorama dalla croce offre un suggestivo scorcio sulle Gruppo dei Corni di Canzo, sul ramo orientale del lago, sul Gruppo delle Grigne.
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