Memoriale Mario Vicariotto

Ai piedi della muraglia che caratterizza il tratto finale della Crestina Osa prima del Ponte di Roccia si trova, nel versante rivolto verso i canali che confluiscono nel Canalone Belasa, una vecchia lapide di marmo infissa alla roccia. La lapide riporta, in modo molto semplice, la scritta incisa: "Mario Vicariotto 13/12/1910 – 23/08/1971". La lapide è in buone condizioni sebbene la scritta risulti, per via di uno scarso contrasto nell'incisione, difficile da leggere.

Le poche informazioni disponibili suggeriscono che Mario sia precipitato dall'alto del bastione alla cui base è posta la lapide. La via Cresta G.G. OSA, che percorre proprio il crinale roccioso sovrastante, fu tracciata dai giovanissimi ragazzi del Mucchio Selvaggio (Giambattista Villa, Gianni Mandeli, Elio Rusconi, Antonio Sacchi) fu realizzata nel 1973, due anni dopo l'incidente. Quindi è improbabile che Mario stesse risalendo dal basso la cresta. Più plausibile è che Mario, all'epoca sessantenne ma con un passato da alpino, abbia affrontato scendendo dalla cima il famoso "ponte di roccia" per poi esplorare in discesa i seguenti bastioni lungo la cresta. Probabilmente a causare o a favorire la terribile caduta sono stati i tratti detritici più friabili e sdrucciolevoli che caratterizzano i passaggi tra la roccia più compatta.

Mi sono imbattuto per la prima volta in questa lapide nel Dicembre del 2013 mentre perlustravo le base delle pareti al di sotto della croce del Moregallo in cerca di possibili linee di salita. Inserii il nome di Mario Vicariotto e le date della lapide in un passaggio della mia relazione pubblicata su Cima-Asso.it. Successivamente, nel Gennaio 2019, ho ricevuto diverse email di parenti e conoscenti che hanno aggiunto nuove informazioni oltre le scarne date della lapide: Mario Vicariotto era infatti un ex-alpino, all'epoca dell'incidente dirigente alla Pibigas a Milano, nel grattacielo Galfa. Con molta probabilità, ma non ne ho conferma diretta, dovrebbe ora essere sepolto nel cimitero di Valbrona (ma potrebbe essere, per assonanza, anche Valmadrera).

La lapide è relativamente facile da raggiungere, si trova infatti a monte del sentiero che collega il traverso che dalla Cresta Ovest passa dall'uscita del Canale Belasa per poi passare nell'intaglio della Cresta OSA per poi proseguire verso la Cresta Est.