Google Earth Image - Sass Tavarac

Sass Tavarac

  • Altitudine: 755 m

Descrizione

[28 Apr 2023] - Testo di Davide Valsecchi, AMM Collegio Guide Alpine Lombardia (IUMLA)

Il Sass Tavarac è un evidente sperone roccioso sulle pendici meridionali del Monte Puscio, si innalza quasi verticale per una cinquantina di metri lungo la cresta orientale che dal Monte Panigas, cima minore del Monte Puscio, scende verso la valle del Lambro e le Bistonde. Negli ultimi anni sulla sommità di questo sperone è stata innalzata una croce che, illuminata di notte, rende ancora più riconoscibile la struttura. In particolare dalla pianura erbese si possono ora vedere sul Monte Puscio ben tre croci illuminate: la croce del Sass Tavarc, alla quota più bassa e spostata ad oriente, la Croce Pessina, che posta sulla cima del Monte Panigas appare a mezza altezza, e la croce del Monte Puscio, sulla sommità più alta della montagna.

Sulle pareti del Sass Tavarac si trova anche una storica falesia di arrampicata sportiva, una Ferrata (EEA) ed un Sentiero Attrezzato (EE). Dai lati e dall'alto il Sass Tavarac è accessibile anche da sentieri più semplici di tipo E. Sulla sua sommità il gruppo "Amici del Sass Tavarac" di Ponte Lambro ha posizionato, oltre alla croce, dei tavolini in legno, una panchina/sdraio sempre in legno, un barbecue ed una serie di pannelli informativi.

Sass Tavarac

La Falesia di Arrampicata

Diagramma delle vie riportato nella tabella alla base della parete

Sulla parete meridionale del Sass Tavarac si trova una storica falesia di arrampicata, oggi prevalentemente sportiva. La parete calcarea, che si innalza per circa una cinquantina di metri nel punto più alto, è stata nel corso degli ultimi decenni attrezzata con numerose linee di salita, ad oggi oltre una ventina. Le prime vie originali oggi sono difficilmente identificabili, i vecchi chiodi sono stati quasi completamente rimossi e le protezioni riattrezzate in chiave sportiva con piastrine, fix e qualche fittone. La gradazione delle vie oscilla tra il 4a ed il 6b+ e, come spesso accade alle falesie più antiche, le linee più semplici presentano i segni del tempo e dell'uso, sotto forma di roccia unta o scivolosamente marmorizzata. Si consiglia, soprattutto nel settore di sinistra, l'uso del casco: il passaggio di persone o animali lungo il sovrastante sentiero può infatti provocare la caduta di sassi colpendo sia chi arrampica sia chi fa sicura: in passato ho personalmente assistito ad una capra che ha centrato con un sasso la testa di una ragazza che, fortunamente, aveva provveduto ad indossare il casco prima di fare sicura al compagno.

Nota: il diagramma delle vie qui riportato è quello esposto nella tabella alla base della parete (dallo stile credo sia stato realizzato da Paolo&Sonia).

La Ferrata (EEA)

Base della parete e tabella informativa Sass Tavarac

Personalmente, a mio modesto parere e senza voler offendere nessuno, trovo che la Ferrata del Sass Tavarac sia significativamente "ignorante". Ma voglio darvi giustificazione per questa mia considerazione. Nata originariamente come linea attrezzata di supporto alla falesia di arrampicata è stata, nel corso degli anni, trasformata in una ferrata di tipo sportivo. Si tratta quindi di un tracciato decisamente breve che presenta dei passaggi significativamente impegnativi e strapiombanti, tanto tecnici quanto fisici. I recenti lavori di riattrezzatura hanno migliorato la sicurezza ed ammorbidito con staffe e gradini il passaggio più esposto e faticoso, tuttavia la natura del tracciato è quella originale: poco interessante per chi è al Tavarac per arrampicare e forse fuori-scala, come impegno, per il frequentatore medio di una ferrata. Questa mia osservazione nasce dai numerosi post pubblicati sui social dove "ferratisti", pur consapevoli di dover affrontare una salita difficile, hanno dovuto desistere trovandosi nella complessa situazione di dover percorre in discesa una linea che li aveva vinti in salita: uno scenario che, soprattutto per un neofito, è difficile da affrontare e risolvere senza troppo danno o paura. Nel momento in cui vi scrivo (Aprile 2023) ho nota di due importanti interventi del Soccorso Alpino al Sass Tavarac: una coppia bloccata in parete nel Maggio 2022, ed un uomo precipitato, con ferite abbastanza gravi, nel Dicembre del 2022. Il mio consiglio è quindi quello di non allungare questo elenco affrontando questa breve ferrata, definita dalle varie pubblicazioni come "bellissima", con senso critico: sia sulle proprie reali capacità, sia sul reale interesse ed appagamento nell'affrontare una salita artificiale tanto breve quanto fisica dopo un avvicinamento relativamente lungo (...che sbatta solo per due bracciate appesi ad una catena!)

Nota: l'attacco della Ferrata (EEA) si trova all'estremo destro della parete rispetto alla tabella informativa. Sul lato sinistro le catene visibili sono a supporto del Sentiero EE. Si rimarca l'importanza, considerando la difficoltà dei passaggi a strapiombo, dell'uso dell'imbrago, del kit da ferrata e del casco.

Il Sentiero EE

Ultimo traverso verso sinistra del Sentiero EE del Sass Tavarac

Oltre alla Falesia di Arrampicata Sportiva e alla Ferrata (EEA), il Sass Tavarac offre una linea di salita di tipo EE, per Escursionisti Esperti. Il sentiero, che prende avvio alla sinistra della tabella alla base della parete, è attrezzato con delle catene che, oltra ad indicarne la direzione, offrono un valido appiglio per risalire un tracciato che in molti punti può essere tanto fangoso quanto scivoloso. Il tracciato risale prima verso sinistra rimontando la bastionata per poi attraversare a destra al di sopra delle linee d'arrampicata. Quindi, sfruttando fratture e debolezze della parte alta della parete, riattraversa verso sinistra e sbuca sulla cime del Sass Tavarach. Bisogno quindi tenere presenti tre aspetti: il primo è non far cadere sassi che, inevitabilmente cadranno su chi arrampica nella falesia sottostante; il secondo è che, nonostante le catene, ci sono diversi punti esposti in cui è necessario avere passo saldo e consapevolezza di quello che si sta facendo; il terzo è che il terriccio che caratterizza il tracciato in alcuni punti ripidi può, in caso di pioggia o umidità, rappresentare una significativa difficoltà aggiuntiva ad una salita già di per sè abbastanza impegnativa per un escursionista medio. Fatte queste dovute premesse è sicuramente un robusto EE, con tratti esposti ma senza passaggi verticali o obbligati su roccia. Per affrontarlo in discesa è necessaria una buona preparazione e consapevolezza.

Sentieri Escursionistici

Itinerari di tipo E che portano alla cima del Sass Tavarac

La cima del Sass Tavarac è molto panoramica ed oggi bene attrezzata ed accogliente. Questi aspetti la rendono sicuramente tanto una meta quanto una tappa interessante lungo itinerari più ampi come la salita alla Croce Pessina o al Monte Puscio. Per questo motivo, dopo aver descritto le possibilità in arrampicata così come le impegnative salite di tipo EEA e EE, è giusto spendere due parole sugli itinerari più accessibili e forse piacevoli: i percorsi escursionistici (E). Il primo aspetto da rimarcare è che dalla base della parete non ci sono alternative di salita di tipo E: quindi, se non volete dover tornare sui vostri passi o compiere un ampio giro, non conviene seguire le indicazioni per la falesia o la ferrata che vi porteranno inevitabilmente a metter mano alla roccia o alle catene. Le due linee di accesso principali - e più semplici da percorrere ed individuare - sono quindi lungo il Sentiero della Dara, un'ampia mulattiera ciotolata che dall'Eremo di San Salvatore risale verso la Croce Pessina. Superata la località Panigáá - da dove parte un sentiero verso destra che porta alla base della parete e che quindi non va imboccato - e la grande parete Sasso delle Onde si imbocca verso destra un sentiero che attraversando il prato di una bella baita - probabilmente privato - percorre nel bosco a mezza costa il tratto finale che porta alla croce. Il mio consiglio, per chi vuole ridurre al minimo ogni rischio e fastidio, è di proseguire oltre sul Sentiero della Dara raggiungendo la località Zapelón (evidenziata anche da un cartello in legno su una pianta) dove una palina metallica indica il sentiero più semplice e meno esposto per raggiungere la sommità del Sass Tavarac. Nel caso doveste sbagliare, confondervi e quindi ritrovarvi erroneamente alla base della parete, il mio consiglio è di non scoraggiarsi troppo e non fare scelte avventate: gli sviluppi sono assolutamente contenuti ed è quindi decisamente meno problematico ritornare sui propri passi - allungarla un po' - anzichè affrontare una salita che tecnicamente possa essere tanto al di sopra delle vostre possibilità da diventare pericolosa.

Il Panorama

Il panorama verso Sud del Sass Tavarac

Il Sass Tavarac, grazie alla sua particolare posizione, offre un punto di osservazione decisamente panoramico ed interessante. Posto quasi sulla verticale dell'ansa del Lambro permette di allungare lo sguardo verso Est quanto verso Sud. Questo permette di osservare il fianco del Monte Barzaghino, la piana di Canzo, il promontorio di Castelmarte, il Monte Spinei ed il Monte Scioscia. Sullo sfondo invece appaiono la Grignetta ed il Monte Due Mani (entrambi sulla sponda opposta del lago!), i Corni di Canzo, il Monte Rai ed il Monte Cornizzolo. Lo sguardo di apre quindi verso sud e la grande pianura dove è possibile riconoscere il Lago di Pusiano, l'abitato di Ponte Lambro, la piana di Erba ed il Lago di Alserio. In lontananza i Monti di Brianza e nelle giornate di bel tempo anche i palazzi della Metropoli Milanese e spesso, all'orizzonte, le cime dell'Appennino Tosco Emiliano.

La Panchina

La Panchina del Sass Tavarac

Confesso di non essere un grande estimatore di questa discutibile moda delle Big Bench, le panchine giganti, che in molti casi mi appaiono come delle pretestuose cialtronate. Tuttavia la panchina del Sass Tavarac, installata nel gennaio 2022 dai volontari del gruppo "Amici del Sass Tavarac", non sembra voler scimmiottare o cavalcare questa discutibile moda: ha la forma di una "sdraio in legno" ed è in grado di ospitare comodamente due o tre persone, tuttavia dal vivo le sue dimensioni sono molto più discrete ed integrate nel contesto di quanto possa sembrare in una foto. Io mi ci sono sdraiato, zaino in spalla, ed allungando i piedi l'ho trovata inaspettatamente comoda e ne ho apprezzato tanto la vista quanto la "quiete". Sulla parte posteriore vi è anche una vetrinetta a scaffali in cui sono stati posti diversi libri. Nonostante lo scetticismo iniziale e la mia profonda avversità alla mondanità o all'eccessiva antropizzazione della montagna, ho apprezzato tanto la panchina quanto lo spazio attrezzato. Spero che il lavoro realizzato dai volontari possa resistere al tempo ed alla stupidità dei vandali, conservando il giusto equilibrio che ha reso quel piccolo spazio un piacevole punto di incontro tra la comunità sottostante e la montagna.

Posizione e cartografia

OpenStreetMap - Sass Tavarac

Monte Panigas

Il Monte Panigas è un rilievo lungo il crinale del Monte Puscio che, stretto ad Ovest dalla Valle Bova e ad Est dalla Valle del Lambro, si abbassa verso sud, verso l’Eremo di San Salvatore e Crevenna, frazione di Erba. La sua reale sommità è anonima ed avvolta nel bosco, ma spesso vi si fa riferimento alla cima riferendosi alla Croce Pessina, un’alta croce in metallo su cui è raffigurata la silhouette del Cristo e numerosi altri simboli religiosi, che si trova a brevissima distanza ed in posizione panoramica. Accanto alla croce abbiamo poi una curiosa scultura in pietra che svolge funzione di altare: una mano aperta che sorregge un libro.

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