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Baita Patrizi

  • Altitudine: 935 m

Descrizione

[07 Jan 2024] - Testo di Davide Valsecchi, AMM Collegio Guide Alpine Lombardia (IUMLA)

La Baita Patrizi è uno storico rifugio privato sul fianco meridionale del Dossmat, nel Pian della Rovere, sulle pendici del Monte Bolettone. Il punto di ristoro è stato aperto nei giorni festivi e nei week-end per decenni, fino al 2017. Poi, anche a causa della pandemia, è rimasto chiuso. Nel 2022 sono stati annunciati lavori di restauro per un imminente riapertura. Il 27 settembre 2023 è stato nuovamente aperto sotto la gestione della famiglia Bianchi-Baserga di Tavernerio. La Baita Patrizi e servita da una strada agro-silvo-pastorale, realizzata all'epoca fascista, che permette il rifornimento in jeep. Anche dall'Alpe del VIcerè un sentiero quasi pianeggiate favoriva la frequentazione dei gitanti. Per questo tutta la zona del Pian della Rovere era attrezzata con panchine e tavolacci per mangiare al sacco o rifocillarsi al rifugio.

Baita Patrizi

Nuova gestione

I nuovi gestori

Il 27 settembre 2023, la Baita Patrizi ha riaperto agli escursionisti. I nuovi gestori, la famiglia Bianchi-Baserga di Tavernerio, hanno concluso i lavori di restauro rendendo possibile la riapertura di quello che è sempre stato un punto di riferimento per gli escursionisti e non solo. Per maggiori informazioni è possibile consultare la pagina Facebook: Baita Patrizi oppure contattare i rifugisti al numero telefonico 351 530 3218 oppure via email all'indirizzo baitapatrizi@gmail.com

I gestori storici

Remo Roscio, storico gestore Baita Patrizi

In un vecchio articolo del quotidiano LaProvincia pubblicato il 29 Giugno 2008 ho trovato diverse interessanti informazioni sui passati gestori della Baita Patrizi. In quell'anno Remo Roscio, all'età di 78 anni, lasciava la gestione della baita dopo più di 50 anni. «Otto laghi, la Brianza per intero, Milano con la Madonnina, il profilo degli Appennini, le Alpi con il Monviso e di sera le luci degli aerei che si alzano da Linate o dalla Malpensa» così Remo, scomparso ad 86 anni nel Luglio 2018, descriveva la vista offerta dal Bolettone. Successivamente non ho informazioni precise, ma so che la baita è rimasta aperta fino al 2017. Lino Marelli era uno dei gestori di cui ho notizia in quel periodo.

Capanna Brigata Patrizi

La targa della Capanna Brigata Patrizi

Sull'ingresso della Baita è ancora visibile una targa in cemento che recita "Capanna Brigata Patrizi". La strada che collega Albavilla e la Baita Patrizi, che prende il nome di "La Tagliata", è stata realizzata con i bulldozer durante il periodo fascista. Per questo originariamente la baita era stata dedicata a Mussolini. Tuttavia dopo la guerra - o forse nel periodo della resistenza - fu ribattezza in omaggio alla 2ª Brigata G.A.P. – S.A.P. Matteotti “Patrizi” che nel 1944 aveva tre distaccamenti: uno a Galbiate, uno a Cesana Brianza e uno ad Erba. G.A.P. è l'acronimo per "Gruppi di Azione Patriottica" mentre S.A.P. è l'acronimo di "Squadre di Azione Patriottica". Queste ultime nacquero e si svilupparono come milizia nazionale, le cui fila erano aperte a tutti coloro che, indipendentemente dalla loro fede politica volevano battersi armi alla mano, non per l’avvento del comunismo, ma per la sconfitta del nazifascismo e per la creazione di una libera democrazia. Il "sapista" se non era un renitente o un ricercato, viveva una normale vita familiare, continuando ad esercitare il suo lavoro, a differenza del "gappista" che viveva in completa clandestinità.

Sorgenti e grotte

In prossimità della Baita Patrizi vi sono le sorgenti di Tanin e Tanun, interessanti anche da un punto di vista archeologico: entrambe si trovano in concomitanza di piccole grotte (Grotta della Fonte e Grotta del Tanun) in cui sono stati rinvenuti sia tegoloni romani che manufatti paleolitici in pietra.

Come arrivare

La via principale di accesso alla Baita Patrizi è la strada sterrata, la "Tagliata", che risale da Albavilla ed è accessibile all'incrocio tra Via Partigiana e Via ai Monti (che sale all'Alpe del Vicerè). In alternativa, sempre dalle valle del Torrente Cosia, ci sono diversi sentieri: la Strada del Ventun, il Sentiero Baita Patrizi, solo per citarne alcuni. Dall'Alpe del Vicerè ci sono diversi sentieri, quasi tutti pianeggianti, che permettono di compiere un piacevole traverso fino alla baita (Sentè di Pensiunà, Sentiero 20). Da nord, dall'alto, è possibile scendere dalla Bocchetta di Molina o dal dosso Tri Fòò. I sentieri sono tutti facilmente identificabili e ben tenuti dai volontari. Sono prevalentemente itinerari di tipo E (Escursionistico).

Itinerari consigliati dai Rifugisti:

Posizione e cartografia

OpenStreetMap - Baita Patrizi

Dosmat

Il Dosmat è un riconoscibile rilievo lungo la Dorsale Lariana Como-Bellagio, si trova infatti tra la Bocchetta di Molina, ad Ovest, e la cima del Monte Bolettone, ad Est. Sul versante Sud presenta ampi prati ed un crinale, Doss da la Pertegula, che discende verso i Tri Fòò. Il versante Nord è invece coperto da un ampio e rigoglioso faggeta attraverso cui corre, appunto, il noto Sentiero dei Faggi, che dalla Bocchetta di Molina raggiunge la Bocchetta di Lemna aggirando le cime del Dosmat, del MonteBolettone e del Doss Maio. E’ una cima dotata di un proprio fascino sebbene sia più spesso solo un punto di passaggio lungo il Sentiero delle Colme.

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