[28 Jun 2023] - Testo di Davide Valsecchi, AMM Collegio Guide Alpine Lombardia (IUMLA)
Il Canalone Belasa è una delle principali valli sul versante meridionale del Monte Moregallo, quello rivolto verso Valmadrera. Il canale, stretto tra pareti di roccia e prati verticali, risale dal Fontanino Samborsera nella Valle di Sant'Antonio (720m) fin sotto le bastionate rocciose della cima del Moregallo (1265m). Sul fondo del canale è stato tracciato un itinerario di tipo EE (Escursionisti Esperti) supportato nei tratti più verticali da tiri di catena. Sul lato sinistro del Canalone Belasa si innalzano diverse strutture rocciose, tra cui i Pilastri del Moregallo.
Alla fine degli anni '90 il Canalone Belasa è stato attrezzato con passaggi di catene per facilitarne la fruizione escursionistica con difficoltà EE (Escursionisti Esperti). Le catene servono soprattutto a proteggere i tratti più ripidi o verticali che si incontrano risalendo il canale, tratti che in ogni caso richiedono esperienza e capacità adeguate a questo tipo di progressione. Va rimarcato che questi passaggi risultano più semplici in salita rispetto che in discesa, per tanto addentrandosi nel canalone risulta ulteriormente difficoltoso rinunciare alla salita e tornare sui propri passi: affrontate quindi il canalone solo se possedete la giusta preparazione ed esperienza. Il canalone ha inizio nei pressi del Fontanino Sambrosera e termina in un imbuto erboso sotto le bastionate della cima. Il percorso attrezzato si ferma invece prima, fermandosi laddove interseca il lungo sentiero traverso che collega la Cresta Ovest con la Cresta Est. Qui infatti è possibile scegliere due linee di uscita che, volendo, possono condurre alla Cima del Moregallo o permettere la discesa. Verso Ovest, verso i Corni di Canzo, ci si ricollega al sentiero della Cresta Ovest che può portare alla cima - affrontando un breve tratto di catene EE - oppure può riportare alla Bocchette di Moregge e quindi nuovamente al Fontanino Sambrosera. Verso Est, verso il lago, si attraversa fino a raggiungere una sella di passaggio lungo la Crestina OSA e quindi verso la Cresta Est. Da qui è possibile raggiungere la cima oppure scendere alla Bocchetta di Sambrosera da cui è possibile tornare a valle.
“… i vecchi iniziano a dare buoni consigli quando non possono più dare il cattivo esempio”. La neve sul versante Sud del Moregallo è sempre piuttosto effimera, anche quando abbondante vive e sopravvive solo pochi giorni, a volte solo qualche ora, prima che il sole la faccia scomparire. Per molti anni ho vissuto a Valmadrera e quindi ho cercato di approfittare di una nevicata notturna per sperimentare al mattino presto il Canalone Belasa in veste invernale. Bene, è stata inaspettatamente una delle esperienze più inquietanti mai fatte! Nonostante una grande familiarità con il canalone posso dirvi che basta davvero poca neve per trasformane la natura. Ero ben consapevole che i fianchi del canale sono pendii rocciosi spesso verticali inframezzati da pendii erbosi con pendenze superiori ai 70°, tuttavia ritrovarsi nel mezzo ha chiarito il concetto: Il canale belasa con la neve si trasforma in un susseguirsi di piccole grandi slavine di neve pesante ed umida che precipitano sul fondo del canale scivolando spesso per decine e decine di metri. A complicare la situazione i passaggi rocciosi attrezzati, che normalmente possono essere superati agevolmente anche senza le catene, diventano significativamente impegnativi e pericolosi, rallentando la progressione mentre si susseguono le slavine. Fare ritorno sui propri passi è complicato così come i traversi d'uscita in alto sono pericolosi. Un'esperienza decisamente istruttiva in cui ho avuto decisamente fortuna: da non ripetere. Ultima considerazione: la neve che la mattina nel canalone rappresentava un temibile pericolo era ormai quasi scomparsa ai primi raggi caldi di mezzogiorno. Non vale la pena prendere simili rischi: la Cresta Est o la Cresta Ovest (con le relative difficoltà e peculiarità) sono salite decisamente più gradevoli con la neve, anche in assenza di traccia.
All'incirca a metà del suo sviluppo sul lato sinistro del Canalone Belasa (spalle a valle) si innalza una serie di creste verticali e guglie conosciuto come Gruppo dei Pilastri del Moregallo. Su queste alte strutture rocciose sono state aperte, nel corso degli ultimi decenni, diverse vie di arrampicata. La roccia alterna passaggi di straordinaria qualità a passaggi fragili e cedevoli. La via più nota nel gruppo è la via "Il Grissino", aperta nel 2002 da Gianni e Roberto Mandelli insieme a Gabriele Crippa.
Il Monte Moregallo si trova nella più parte sud-orientale del Triangolo Lariano, nell’insieme di montagne che, per ragioni morfologiche e storiche, viene anche chiamato Isola senza Nome. Il suo versante orientale si affaccia quasi interamente sulle sponde del ramo orientale del Lario mentre il versante occidentale è confinato interamente dai vicini Corni di Canzo. Il punto di contatto tra le due montagne è rappresentato dalla Bocchetta di Moregge, da cui prendono origine la Valle delle Moregge (anche chiamata Valle del Fiume) che scorre verso Nord sfociando nel lago, e la Valle di Sant’Antonio che scorre verso Sud raggiungendo la località Piazza Rossé a Valmadrera.
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