[28 Feb 2023] - Testo di Davide Valsecchi, AMM Collegio Guide Alpine Lombardia (IUMLA)
Il Ceppo dell’Angua, anche noto come Scalfin dal Diavul, è uno sperone roccioso che si innalza sul versante settentrionale del Monte Palanzone, tra la Valle di San Miro e la Valle di Tenora. E’ una struttura abbastanza interessante, soprattutto se vista dall’abitato di Canzo da dove appare imponente al di sopra della Val Ravella.
Il vocabolo deriva da "anguana", creatura della mitologia alpina protettrice delle acque, ninfa dalle leggiadre sembianze di giovane e seducente fanciulla, fuggente ma benevola, la cui origine si perde nella memoria dei tempi: il mito derivò forse dalle tribù liguri degli Euganei che occuparono le paludi del nord Italia, per mutare nel corso degli anni con le contaminazioni di altri popoli (Reti e Celti nel territorio Lariano) rendendo l'anguana una figura dalle molteplici fattezze; immutato rimase però il suo legame con l'acqua , e proprio a Canzo fu venerata tanto da dedicarvi, appunto, questo ceppo roccioso. Tale devozione, perpetuata negli anni, collise col nascente e sempre più diffuso cristianesimo che nel suo propagarsi spodestava dal culto gli Dei pagani demonizzandoli e sostituendoli coi propri santi: l'anguana, da protettrice delle acque, decadde a creatura demoniaca ed il Cepp de l'Angua fu dissacrato appellandolo come Scalfin del Diavùl (tallone del diavolo); alla ormai corrotta memoria della giovane ninfa succedette quindi l'eremita Miro, santo e patrono della pioggia, che leggenda vuole fece sgorgare miracolosamente una sorgente proprio dalle rocce del monte, usurpando definitivamente nell'immaginario popolare il potere della destituita divinità. (Fonte: il sempre ottimo Corrado di ItinerAlp)
Suddivisione Orografica Internazionale Unificata del Sistema Alpino
Grande Parte | Grande Sezione | Sezione | Sotto Sezione | Super Gruppo | Gruppo | Montagna |
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