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Funghi di terra di Rezzago

  • Altitudine: 710 m

Descrizione

[24 Mar 2023] - Testo di Davide Valsecchi, AMM Collegio Guide Alpine Lombardia (IUMLA)

I "Funghi di terra" di Rezzago, chiamati nel dialetto locale Fung de tera, si trovano sul fianco destro del vallone percorso dall'omonimo torrente affluente del Lambro. Queste strutture, note anche con il nome scientifico di "piramidi di erosione", si presentano come alti torrioni di terra compatta sovrastati da un grosso masso erratico che svettano isolati in punti particolarmente ripidi ed erosi. La loro origine è legata ad una interessante commistione di fenomeni che coinvolgono sia il passato moto dei ghiacciai, sia la costante erosione dovuta alla pioggia: la loro crescita non è però dovuta ad un vitale slancio, quanto ad una paziente e passiva attesa che li rende fragili testimoni dell'inesorabile scorrere del tempo.

Nella conca di Rezzago il numero di funghi presenti è in continua trasformazione, in un continuo alternarsi di crolli e formazione che si svolge nell'arco di generazioni umane. Al momento sono oggi presenti due imponenti esemplari ed uno più piccolo in formazione. Fino ad una decina di anni fa (ma sto ancora indagando sulla data esatta) vi era anche terzo fungo di grandi dimensioni oggi tuttavia crollato. Le cronache parlano inoltre di un quarto fungo, le cui altezza - stando alle descrizioni - sfiorava i 32 metri, crollato nel 1947. Dal 2003 questi giganti fragili sono protetti come Monumenti Naturali da una Delibera della Giunta Regionale.

Funghi di terra di Rezzago

Come si sono formati i Funghi di Rezzago

Queste strutture geologiche si formano a causa dell'azione erosiva delle acque di ruscellamento su terreni morenici, costituiti da materiali grossolani - massi, ghiaie e sabbie - dispersi in una matrice sabbioso-limosa molto friabile, lasciati dai ghiacciai quaternari al loro ritiro. In particolare, la conca di Rezzago - scavata entro formazioni calcaree sedimentarie mesozoiche - è caratterizzata da un notevole riempimento di materiale morenico testimonianza degli ultimi eventi glaciali, di cui la parte più cospicua risale a quello più recente, il cui massimo è datato attorno a 20.000 anni fa.

Il dilavamento continuo, causato dalle acque piovane di ruscellamento, determina una continua e progressiva demolizione della morena, asportando facilmente soprattutto il materiale a granulometria più minuta. Invece, in corrispondenza dei grossi massi, le acque dilavanti sono costrette a deviare il loro corso; così alcuni grandi pietre hanno protetto il materiale sottostante dall'azione delle acque, mentre tutto il materiale intorno è stato eroso. Sono nati così i "Funghi di terra": monumenti naturali costituiti da colonne di terra compattata e sovrastate da un masso che forma il "cappello". Con il passare del tempo queste strutture si allungano e si assottigliano sempre di più, finché, crollato il "cappello" che le proteggeva, rimane la colonna di materiale minuto esposta agli agenti atmosferici, che viene così rapidamente erosa. Nel frattempo, per lo stesso processo, può ricominciare la formazione di nuove strutture simili.

In pratica questi massi hanno compiuto, in un tempo difficilmente comprensibile per un essere umano, un lunghissimo viaggio:

Nel susseguirsi delle stagioni appare immobile, ma il viaggio che ha compiuto attraverso i millenni è impressionante.

Fungo Numero Uno

Fungo numero Uno - Funghi di terra di Rezzago

Il Fungo Numero Uno è il più grande e si erige solitario in mezzo al bosco, un tempo tenuto a ceduo, dove troviamo Robinie, Noccioli, Querce e Frassini. Le piante hanno invaso e trasformato l'antica morena, consolidando il terreno e contribuendo a proteggere la delicata struttura rocciosa. Una staccionata in legno limita il punto panoramico da cui è possibile osservarlo in sicurezza. Le sue dimensioni sono imponenti, tanto impressionanti quanto difficili da valutare a distanza: oltre ad essere proibito è sconsigliabile avvicinarsi ai piedi del gigante fragile, il cui crollo è tanto imprevedibile quanto certo. La base supera sicuramente i quattro metri di diametro e l'altezza complessiva supera di certo gli otto metri. Il grande masso sulla sommità è di granito ghiandone, simile a quello su cui poggia la vicina chiesetta della Madonna della Buona Morte, la cui provenienza è quasi certamente la Val Masino che, risalendo il Lago e la Valtellina, dista più di 90 chilometri. Una distanza che il grande masso ha "percorso" metro dopo metro sulle spalle del ghiacciaio arrivando qui probabilmente più di 20.000 anni fa!

Fungo Numero Due

Fungo numero Due - Funghi di terra di Rezzago

Il Fungo Numero Due si trova a margini della verticale parete sabbiosa creata dalla morena glaciale, che vi ha lasciato i depositi sedimentari, e dallo scorrere del torrente, che ha generato l'intaglio della valle. Anche il Numero Due si trova in una zona riconquistata dalla vegetazione che, in qualche modo, ne ha arrestato la crescita ma ne rallenta la caduta. Visivamente meno imponente del Numero Uno è comunque decisamente grande. L'accesso, anche in questo caso, è limitato da una staccionata di legno che impedisce di avvicinarsi tanto al fungo quanto alla parete: entrambe le strutture sono potenzialmente soggette ad improvvisi crolli (da qui i numerosi cartelli "pericolo frana"). Si sconsiglia quindi di avvicinarsi alla parete tanto da sotto, quanto da sopra!

Nuovo Fungo Numero Tre

Nuovo Fungo numero tre - Funghi di terra di Rezzago

"Il Tre è morto, lunga vita al Tre!". Questo antico adagio ben si presta a descrivere il continuo ciclo di caduta e rinascita delle Piramidi di Erosione. Il fungo numero tre è infatti crollato qualche anno fa (la data è ancora imprecisa nelle mie ricerche) a seguito di una forte pioggia. Tuttavia negli anni successivi dalla parete morenica è emerso un nuovo grande masso erratico che, proteggendo la propria base dalle precipitazioni, sta lentamente dando vita ad un nuovo fungo. Questo "Nuovo Numero Tre" si trova a poca distanza dal Numero Due, sul fianco della parete morenica ancora in piena trasformazione e quindi priva di vegetazione.

I Funghi Crollati

Funghi crollati - Funghi di terra di Rezzago

Le piramide di erosione, per loro natura, fanno parte di un ciclo che terminerà solo quando la morena sarà stata completamente erosa e, come come indicano i rilievi fatti, questo è un processo che ad oggi dure da qualche decina di migliaia di anni. Nelle cronache ho trovato due riferimenti abbastanza certi sui funghi noti e crollati più recentemente. Il primo tra questi è il Fungo Numero Tre, che si trovava a valle del Numero Due, sulla parete sabbiosa e che risulta crollato "qualche anno fa": nonostante le mie ricerche nessuna delle pubblicazioni riporta una data più precisa, ipotizzo sia avvenuto tra il 2000 ed il 2005 (In una pubblicazione del 2006 si menziona infatti il "recente crollo").

Paradossalmente risulta più precisa, grazie ad una nota del giornalista Paolo Ceruti, la sorte di quello che potremmo chiamare il Fungo Numero Quattro: 'Si sfalda, il 17 Luglio del 1947, il sostegno di terra del “Fungo” più alto di Rezzago. Il masso sovrastante del diametro di quasi 3 metri era sostenuto da una colonna di ben 32 metri. Il fenomeno dei “Funghi” è provocato dalla protezione fornita dal masso all’argilla sottostante che la preserva dall’erosione rispetto a quella circostante che scivola a valle'.

Strutture simili nelle Alpi

La formazione di queste strutture geomorfologiche è un evento piuttosto eccezionale, dovuto all'interazione tra diversi fattori geologici e climatici, sopratutto a bordo delle Alpi. In Italia si hanno altri esempi molto noti di pirmi di erosione in Piemonte (Villar S. Costanzo), in Lombardia (Zone, Postalesio - tutelate come Riserve Naturali Regionali), in Trentino Alto Adige (Segonzano, Perca). Curiose e molto varie sono le denominazioni assunte localmente da questo fenomeno: in Valle d'Aosta vengono detti "Muraglie del Diavolo", nel cuneese "Ciciu" (pupazzi), nel bresciano "Grote" (luoghi scoscesi), in Trentino "Omeni". In Francia i nomi sono più suggestivi, come "Fees" (Fate), "Nonnes" (Monache), "Demoiselles coiffees" (Signorine incappucciate). In molte zone delle Alpi la fantasia popolare ha elaborato antiche storie e leggende di Santi, Diavoli, folletti, maghi e streghe che attribuiscono al fenomeno origini soprannaturali. [Fonte: Silvia Fasana, 1998]

Come raggiungere i Funghi di Rezzago

Percorso dal centro di Rezzago - Funghi di terra di Rezzago

L'itinerario di accesso ai Funghi di Rezzago maggiormente utilizzato e più semplice e senza dubbio il percorso ad anello partendo dall'abitato di Rezzago. Nei pressi della Chiesa dei Santi Cosma e Damiano è fruibile un'ampio parcheggio da cui accedere al centro storico ed alle caratteristiche stradine pedonali che si snodano tra le antiche corti tutt'oggi conservate e valorizzate. Giunti al Municipio, riconoscibile anche dalla vicina "Fontana dell'Acqua Bona", si seguono le indicazione e la strada in discesa che conduce al ponte sul Torrente Rezzago e alla Chiesa della Madonna della Buona Morte (ex-lazzaretto), appoggiata su un grosso sasso erratico granitico. Oltrepassata la chiesetta ed il masso si sale a sinistra un sentiero ripido munito di scalini in legno fino ad un bivio. Da qui, sempre seguendo le indicazioni e le staccionate protettive che delimitano il sentiero, si giunge ad un bivio. Imboccando il sentiero di sinistra si attraversa un piccolo torrente e si raggiunge il Nuovo Fungo Numero Tre ed il Fungo Numero Due: è importante, per la propria sicurezza ma anche per la conservazione delle strutture, non oltrepassare lo steccato. Ritornando al bivio precedente presoguiamo la nostra salita verso il Fungo Numero Uno, che si trova isolato nel bosco e protetto anch'esso da una staccionata. Il sentiero porta poi alla Selva di Rezzago ed il suo interessante e storico castagneto. Il percorso si riallaccia quindi all'ampia strada agro-silvo-pastorale che collega Rezzago con la Cascina Enco. Scendendo la ripida salita asfaltata "la Braga" si riattraversa il Torrente Rezzago e si fa ritorno all'abitato. L'anello è percorribile in entrambi i sensi ma il mio consiglio è di percorrerlo in senso orario, partendo dal basso, per due ragioni: il sentiero nel bosco risulta più semplice e meno pericoloso se affrontato in salita (in discesa vi è una possibilità maggiore di inciampare) mentre "la Braga", che per quanto intensamente ripida è asfaltata, risulta meno sicuramente meno impegnativa in discesa piuttosto che in salita. Questo mio consiglio è valido sopratutto nel caso ci siano bambini, anziani o partecipanti poco allenati o avvezzi ai percorsi escursionistici. Questo itinerario ha uno sviluppo di circa 3 chilometri, un dislivello complessivo di circa 230 metri ed un livello di difficoltà pari a T (Turistico). Il tempo di percorrenza, assolutamente indicativo, oscilla sui 90 minuti: molto dipende dal tempo che dedichiamo ad osservare i Funghi e a passeggiare attraverso la Selva.

Abitualmente inserisco la visita ai "Funghi di Rezzago" all'interno di escursioni più ampie che coinvolgano il Monte Barzaghino, la Croce Pizzallo, la Valle Bassa, Il Monte Palanzone o la Selva di Rezzago.

Posizione e cartografia

OpenStreetMap - Funghi di terra di Rezzago

Monte Barzaghino

Il Monte Barzaghino è un rilievo montuoso posto nella parte centrale del Triangolo Lariano. Si trova ad Est della Dorsale Lariana Como-Bellagio, a cui è collegato all’altezza del Monte Palanzone grazie alla Colma Piana ed alla Bocchetta di Vallelunga. Si affaccia, con ripidi salti rocciosi, sulla Valle del Fiume Lambro nel tratto tra Asso e Caslino, mentre è delimitato nella parte orientale dal Torrente Rezzago e dalla piana dei Monti di Sera. La poco frequentata cima, anche se boscosa, offre un buon colpo d’occhio sulla pianura. Si raggiunge senza problemi per la dorsale settentrionale accessibile dalla conca di Rezzago per stradine forestali, ma con qualche impegno in più può essere salito anche dagli altri versanti, in particolare dal pendio boscoso meridionale che, ripido e con alcune fasce rocciose, è ben identificabile dalla piana Erbese.

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Versioning: Pagina creata il 23-03-2023 , ultimo aggiornamento effettuato il 24-03-2023.